Nella seconda metà dell’Ottocento il nascente Circolo Filologico, con le sue finalità, si distingue dagli altri ritrovi dell’alta borghesia milanese: la Società del Giardino, frequentata da Carlo Porta e da Stendhal e la Patriottica, che vede una presenza frequente di Ugo Foscolo.
L’impegno del Filologico è quello che la cultura deve essere patrimonio di tutti.
La costituzione ufficiale avverrà il 12 Giugno 1872 “Nel nome della promozione della cultura e delle lingue e delle civiltà straniere”.
La prima sede del Circolo sarà un appartamento in Corso di Porta Romana 18, così descritto dal Direttore del Corriere della Sera Eugenio Torelli Viollier:
“Erano locali spogli, affatto di eleganza, avevano un aspetto di severità confinante con lo squallore. Però un numero di sale sufficienti ai nostri bisogni”.
Il Filologico sarà da subito un successo. Soprattutto per le lingue straniere: si propongono ben quattro professori per i corsi di Inglese Francese e Tedesco; immediatamente dopo verranno avviati altri sei corsi: Spagnolo Russo Greco moderno Arabo.
Nel Febbraio 1875 si avrà la soddisfazione di annunciare il raggiungimento di 400 soci effettivi e 200 frequentatori.
In tanto il Circolo Filologico aveva traslocato nei più confortevoli locali di Via Silvio Pellico.
Nel 1905 il riconoscimento di Ente Morale.
Ma è il 3 Maggio 1908 che si inaugura la nuova sede, quella che diverrà definitiva: il palazzo di Via Clerici 10.
Inizia così l’intensa attività del più antico sodalizio culturale di Milano, con il binomio “Lingue e Cultura”.
I corsi di lingue si ampliano: Inglese Francese Spagnolo Portoghese Tedesco Russo Arabo Cinese Giapponese Coreano Albanese Greco moderno Ebraico moderno. Oltre, ed è da sottolineare, lo studio della grammatica e della pronuncia del dialetto milanese!
C’è poi la Sezione Latina che si occupa di letteratura antica e i frequentatori conversano fra loro esclusivamente in Latino.
Accanto a questo le Sezioni: Musicale – Scacchi – Fotografia; e cicli di conferenze su diversi argomenti.
Proprio per le conferenze nel corso dei decenni grandi nomi si avvicenderanno: le voci e le competenze di Giuseppe Giacosa, Luigi Mangiagalli, Anna Kuliscioff; e grandi serate per cerimonie in onore di Luigi Pirandello, Ada Negri, Pietro Mascagni e per la presenza di Tatiana Tolstoj che racconta la vicenda umana ed artistica del padre.
LA BIBLIOTECA
Inizialmente sarà Alessandro Casati, uomo di grande cultura, Senatore, Ministro della Pubblica Istruzione, ad avviare il processo di sviluppo della biblioteca. Negli anni ’20, ormai i Soci saranno 3.500, la biblioteca sarà ricca di 40.000 volumi. Alla vigilia della seconda guerra mondiale disporrà di 80.000, nelle più pregiate edizioni, e con le collezioni dei classici di tutte le letterature. Nell’anno orribile, il 1943, il palazzo si trasforma in un enorme braciere e subisce la distruzione di parte della biblioteca: degli 80.000 volumi se ne salvano 18.000.
La rinascita è nel 1947 sotto la guida di Stefano Jacini, storico, politico, Presidente Cariplo. Grazie al suo impegno negli anni ’50 la biblioteca risorta è composta da 100.000 volumi.
Oltre alle consuete attività, si affiancano cicli di incontri per aggiornamenti culturali con l’intervento dei massimi esperti di diverse discipline: Astronomia, Fisica, Archeologia, Economia, Diritto.
7 Dicembre 1962. Al Circolo Filologico Milanese viene conferito l’Ambrogino d’oro.
IL PALAZZO
E’ in puro Stile Liberty non solo nella facciata ma in genere per tutto l’apparato decorativo degli spazi interni e la massima espressione si trova nel salone principale, sormontato da una ampia balconata e da un lucernario in ferro battuto; nei primi anni del Duemila si avvierà il restauro conservativo di questa splendida espressione del Liberty.
Chiudiamo con un frammento del documento più antico del Filologico, datato 21 Marzo 1872, che ci racconta l’intento di dar vita a tale sodalizio e le regole alle quali ci si dovrà attenere:
“Le prospere condizioni della città nostra e la copiosa affluenza di forestieri che di loro presenza la onorano, esigono una Istituzione di tal natura. Vogliamo avere un luogo dove ci riuniremo per studiare lingue con la scorta di valenti maestri ove troveremo giornali e libri italiani ed esteri. Vogliamo che il Circolo diventi ritrovo della gente colta, studiosa, garbata e dei forestieri che bramano di imparare la lingua nostra. Letture e conferenze, questo s’intende. Feste no!”