Fin dal Rinascimento, Lodi vive un intenso fervore artistico e culturale.
Celebrato anche nel presente dal suo far parte del Circuito delle Città d’Arte della Pianura Padana.
La sua storia è caratterizzata da molteplici eventi.
Alcuni particolarmente significativi.
1413
Viene convocato dal Duomo di Lodi il Concilio di Costanza, che avrebbe risolto lo Scisma d’Occidente.
1454
Gli Stati pre-unitari firmano la “Pace di Lodi”, che apriranno il sipario sui 40 anni più
fecondi e felici della città in quel tempo lontano.
1870
Si avviano le attività delle prime industrie, che affiancheranno le radicate attività di agricoltura e allevamento; da ricordare la Polenghi Lombardo per la produzione lattiero casearia (burro-formaggi-mascarpone) e nel 1954 il Latte Stella, primo latte a lunga conservazione.
Questo e molto altro, naturalmente.
E soprattutto lei. Ada Negri.
La futura poetessa nasce a Lodi nel 1870 e vive sino al suo diciottesimo compleanno a Palazzo Cingia-Barni con la nonna che è portinaia del palazzo, e la madre, vedova, che è operaia presso il filatoio, uno stabilimento per la lavorazione della lana.
Ada frequenta la Scuola Normale Femminile e si diploma maestra.
Diventerà insegnante interna del Collegio femminile di Codogno.
Poi verranno gli anni delle poesie, dei racconti, dei romanzi, i molteplici premi, prima e unica donna ad essere ammessa all’Accademia d’Italia.
Ma tutto ha avuto inizio a Lodi, nel vasto giardino di Palazzo Cingia-Barni dove giocava sola, senza farsi vedere e senza disturbare i padroni e i loro ospiti, ai quali la nonna, umile serva, spalancava il portone perché entrassero sulle loro eleganti carrozze.
Il Giardino del Tempo, lo chiamerà così Ada, durante i suoi monologhi silenziosi e intensi.
“Vedevo già scritti nel mio cervello versi del cui ardore il cuore soffriva per una occulta esperienza di tormento”.
Scriverà poi, nel corso della seconda guerra mondiale:
“Spaventosi disastri. Ne ho il cuore oppresso, non riesco a liberarmi da una tristezza mortale pensando alle nostre belle città straziate così”.
Frase così attuale nel nostro tempo presente.
Ma ci sarà sempre il Giardino del Tempo all’interno del quale la mente può ritornare. E scrivere di speranza “Non può non fiorire quell’alba…”
Giovanna Ferrante