Fra i due artisti una relazione importante, ma arriverà D’Annunzio
Arrigo Boito, nato a Padova nel 1842 e diventato milanese nel 1853 quando, bambino, entrerà nel Conservatorio di Milano per studiare pianoforte, violino e composizione.
Al conseguimento del diploma farà seguito un periodo a Parigi.
Subito dopo, il ritorno a Milano; dove l’amicizia con Emilio Praga lo porterà ad avvicinarsi alla Scapigliatura. Escono i suoi primi libri “Libro dei versi”, il poemetto “Re Orso”, inizia collaborazioni come critico di spettacoli teatrali per diverse testate, sino a fondare e dirigere una sua rivista “Figaro”; e, un dono a Milano, insieme ad altri si impegna a favorire la nascita della Società del Quartetto. Diventerà importante librettista, la sua prima prova Amleto, dall’omonima tragedia di Shakespeare, su musica di Franco Faccio. Saranno poi gli anni dedicati a Giuseppe Verdi per le opere Otello, Falstaff, Simon Boccanegra. Il Teatro alla Scala ricorda Arrogo Boito con uno splendido monumento ad opera di Luigi Secchi, posta dal 1923 nel ridotto del Teatro.
La lombarda vigevanese Eleonora Duse, figlia di attori dilettanti d’una compagnia girovaga, a 4 anni comincia a calcare il palcoscenico interpretando Cosetta in una versione de “I Miserabili”.
Gli anni futuri la vedranno impegnata ad affinare le sue interpretazioni e a far emergere la propria interiorità femminile al servizio delle protagoniste dei diversi testi che affronterà, da Cavalleria Rusticana di Giovanni Verga, ai drammi di Alexandre Dumas figlio.
L’incontro fatale con Arrigo Boito avviene nel 1884. Eleonora è affascinata dallo scrittore illustre, voce autorevole nei circoli culturali e invitato in tutti i salotti dell’alta società. Boito adatterà per lei “Antonio e Cleopatra” e in seguito le presenterà il suo caro amico Giuseppe Giacosa, drammaturgo affabile e gioviale, direttore dell’Accademia dei Filodrammatici e docente di Letteratura Drammatica presso il Conservatorio; il repertorio dell’attrice si arricchirà anche dei copioni di Giacosa.
Fra Arrigo Boito e Eleonora Duse la relazione rimarrà assolutamente segreta.
Così come deve essere fra due celebrità, la Duse è infatti l’artista ammirata e applaudita da critici e da pubblico e Boito è l’intellettuale di spicco. Resteranno amici anche dopo la fine della loro storia. Rottura causata dalla veemenza passionale di Gabriele D’Annunzio che irromperà nella vita dell’attrice ormai acclamata in tutta Europa. Dal 1894 e per 10 anni D’Annunzio per la Duse rappresenterà il paradiso e l’inferno.
Alla morte di Eleonora, D’Annunzio consapevolmente scriverà
“E’ morta quella che non meritai”
Giovanna Ferrante.