LA COLOMBA PASQUALE
E’ il 1919 quando Angelo Motta apre il suo laboratorio artigianale a Milano in via della Chiusa. Diversi i dolci proposti alla clientela, ma fra tutti è il panettone il principe della produzione, il dolce natalizio milanese per eccellenza, che diventerà poi negli anni il simbolo del Natale su tutto il territorio nazionale e conquisterà anche i mercati esteri.
L’Azienda Motta nei decenni successivi conoscerà un grande successo, cambierà sede, aprirà numerosi negozi.
E negli Anni Trenta, grazie ad una idea vincente, affiancherà al panettone un altro dolce che diventerà la conclusione del pranzo di Pasqua a carattere nazionale e oltre i confini nazionali: la colomba.
Ma quali leggende avvolgono l’immagine della colomba e il legame con Milano e la Lombardia?
Nel 614 arriva a Milano un monaco irlandese, San Colombano, che raggiunge poi la cattolica regina Teodolinda presso la sua corte di Monza. La sovrana ordina un sontuoso banchetto con diverse portate di selvaggina in onore del santo monaco; il quale però rifiuta le carni ghiotte e succulente, troppo per la sua scelta di vita austera ed estremamente morigerata. Dopo il rifiuto Colombano benedice quelle carni che si trasformano in bianche colombe di pane dolce. La colomba bianca diventerà così un elemento sempre presente nei ritratti del Santo, appoggiata sulla sua spalla.
Un’altra leggenda ci porta alla Battaglia di Legnano, nel 1176.
Furiosi combattimenti, sorti incerte, sino a quando tre colombe uscite dalla Basilica di San Simpliciano a Milano, raggiunsero il Carroccio e si posarono sulle insegne lombarde. Alberto da Giussano e le sue truppe proprio in quell’istante iniziarono ad avere la meglio e infine sconfissero l’esercito di Federico Barbarossa.