
Scrittrice e giornalista. Milanesissima.
La passione per questa mia città è mescolata all’orgoglio che provo per il suo modo di essere. Una città di carattere, con una tenace volontà e un profondo senso del dovere. Mi piace il suo essere sobria, Milano non esibisce il molto che ha, deve essere scoperta e la ricerca conduce alla sua lunga storia e alla preziosa bellezza del suo essere città d’arte e di cultura. Oltre alla consueta rappresentazione di città fulcro del lavoro e dell’economia.
Scrivere è l’intenso piacere di percorrere una vita parallela. Quando scrivo i miei libri racconto esistenze reali ammantate di fantasia, oppure storie inventate che si intrecciano con la realtà.
Per evocare i protagonisti delle millenarie vicende milanesi e condividere i fatti storicamente importanti insieme al loro temperamento, alle loro emozioni, ai sentimenti propri di uomini e di donne.
Ma per me è anche molto appagante raccontare a voce, per questo motivo ho iniziato a tenere conferenze.
Milanese innamorata di Milano, credo che questa città debba essere scoperta e amata come merita; così da anni racconto Milano in conferenze al Castello Sforzesco, a Palazzo Reale, alla Biblioteca Ambrosiana, Palazzo Marino, Palazzo Sormani, Circoli Culturali.
Il mio autentico desiderio è sempre stato fare la scrittrice; però con la parola scritta ho iniziato da giornalista. In un primo tempo collaborando con testate mediche, poi con la pagina di medicina di quotidiani, seguita da una breve parentesi presso le redazioni di due settimanali femminili.
Nel frattempo mi interessavo sempre più a Milano e desideravo parlarne; ecco l’esperienza radiofonica, da autrice e conduttrice, che ho continuato per molti anni. Attività che ho ripreso da poco con Radio Italia, una emittente australiana che si rivolge a tutti gli italiani che, da poco o da molto tempo, vivono lì. Un’esperienza che per me è stata entusiasmante, accompagnata anche dal piacere di veder pubblicata la mia “Lettera a Milano” sulla rivista Il Globo, testata dello stesso network e anch’essa dedicata agli italiani che si sono trasferiti in Australia.
Nel 2007 mi è stato conferito il prestigioso riconoscimento “Ambrogino d’Oro”.
L’esclusiva Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina – Società del Giardino, mi ha conferito il premio «La mia vita per Milano».
Nel 2013 ho ricevuto il premio FIDAPA «per aver inserito la sua cultura e la sua professionalità a favore della ricerca e della sperimentazione nel campo della Leucemia Linfatica Cronica».
Nel 2022 ho ricevuto il premio «Volti della Metropoli», conferito dall’Osservatorio metropolitano di Milano.
Ho fatto parte della giuria dell’importante riconoscimento «Premio Carlo Porta» che negli anni venne consegnato a quelle personalità che onorarono la città di Milano.
Con la casa editrice Àncora ho pubblicato La dama di ferro. Il romanzo di Teodolinda, regina dei Longobardi (2007), da cui è stato tratto uno spettacolo teatrale; Piazza del Verzaro. La Milano di Carlo Porta (2008); El risott del Carlo Porta. Viaggio gastronomico nella Milano del Poeta (2009); Giuseppe. Il falegname di Nazareth (2011); Quei giorni di libertà. Le Cinque Giornate di Milano (2011); Com’era dolce il Natale a Milano (2012). I Magi in Piazza Duomo (2013); Storia di Ambrogio (2020); Rina, l’amore oscuro (2023);
Mentre con la casa Editrice Il Delfino – L’Onda ho pubblicato, Carlo Porta e il suo destino (2021); Splendete Capolavoro – Galleria Vittorio Emanuele II (2021).
Altri libri li ho pubblicati in collaborazione con il Comune di Milano.
Cos’altro è Giovanna?
Fondazione Renata Quattropani
Ha avuto il suo inizio dal profondo dolore per la morte di mia madre. In una buia sera di novembre, ho deciso che avrei dato avvio a una Fondazione nel suo nome. Dedicata a pazienti, come lei, di Leucemia Linfatica Cronica. Perché mia madre vivesse per sempre attraverso l’attenzione, i gesti, i progetti rivolti ai pazienti. E così dal 2017 è iniziata l’avventura con il Medical Coaching attivando il servizio Medici. Pazienti. Parenti che sta aprendosi a diverse realtà ospedaliere del territorio lombardo, oltre a quello già operativo in alcuni ospedali di Milano. Medici. Pazienti. Parenti. è un percorso di “umanizzazione” dove il paziente non è un “caso”, ma una persona nella sua totalità di bisogni psicologici e relazionali, consentendogli di affrontare meglio la patologia.
“Per una sfida importante come la salute, serve un aiuto per accedere a tutte le energie necessarie”.
Fondo Vasco Ferrante
Mio padre mi ha trasmesso i suoi valori, e ho sempre sentito in lui la passione per il suo lavoro.
Per questo ho voluto che il suo ricordo si radicasse nel mio impegno a realizzare un Fondo per sostenere la formazione di ragazzi che vogliono imparare il mestiere di meccanico automobilistico, diventare artigiani attingendo al patrimonio della sapienza del fare. Un impegno sviluppato nell’ambito del progetto «Una Scuola, un Lavoro. Percorsi di Eccellenza» della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, un’istituzione privata non profit nata a Milano nel 1995 per volontà di Franco Cologni che ne è il Presidente, le cui iniziative, finalizzate a un «nuovo Rinascimento» dei mestieri d’arte, si rivolgono soprattutto ai giovani: formare nuove generazioni di Maestri d’Arte, salvando le attività artigianali di eccellenza dal rischio di scomparsa che le minaccia.
Centro Studi Grande Milano
All’interno del Comitato Strategico, che è il massimo organo consultivo di elaborazione strategica dei temi di interesse dell’Associazione, ricopro la carica di Responsabile delle «Storie e Tradizioni Milanesi».
I Libri
Rina, L’amore oscuro
Milano 1946. La città si sta ricostruendo dopo le ferite della guerra.
Via San Gregorio. Zona Stazione Centrale.
Un uomo e una donna, due sconosciuti che causalmente si incontrano una mattina in un bar.
Una storia d’amore inaspettata, sorprendente.
E così normale. L’appartamento dove lei andrà ad abitare con lui, il lavoro condiviso in negozio, una gita al mare, le amicizie.
Poi accadrà qualcosa.
L’arrivo di una lettera e lei scoprirà che lui ha una moglie, tre figli, una famiglia sino a quel momento lontana ma che si sta avvicinando e questo distruggerà inevitabilmente il loro amore.
Cosa prova, cosa pensa, cosa decide di fare una donna follemente innamorata e disperatamente sconfitta?
L’amore è rosso come il sangue. Come il sangue delle vittime che, spinto dall’orrore, invaderà la città e l’intera Italia.
Splendente Capolavoro Galleria Vittorio Emanuele II
Milano ha tanti volti. Ma la Galleria Vittorio Emanuele II, grandiosa via coperta ideata e costruita dall’architetto Giuseppe Mengoni, è un emblema, simbolo e cuore della città. Da subito diventa un monumento che identifica il profilo architettonico di Milano. Appartiene a ogni milanese, è l’elegante spazio prescelto per il passeggio, le conversazioni, la condivisione delle notizie, è luogo d’incontro fra i protagonisti della vita intellettuale, è meta imprescindibile per i turisti, passaggio obbligato per andare da piazza Duomo in piazza della Scala e da lì raggiungere altre mete cittadine. Dall’inaugurazione del 15 settembre 1867 sino al definitivo completamento alla fine di dicembre 1877 con la realizzazione dell’Arco verso Piazza Duomo, innumerevoli sono i personaggi e tantissime sono le vicende legate alla storia della Galleria, in primis quella del suo creatore Giuseppe Mengoni che, a un giorno dall’inaugurazione definitiva, affronterà la sua sera maledetta. Cosa succede il 30 dicembre 1877?
Prefazione di: Daniela Mainini
Foto di copertina: Andrea Cherchi
Carlo Porta e il suo destino …abbiate la pazienza di ascoltarmi…
Il luogo è Milano, solo con qualche pennellata veneziana. La voce principale è quella del protagonista, che condivide con i lettori le conversazioni con la moglie, i colloqui con gli amici, e i suoi segreti monologhi interiori di quel suo spirito chiuso nel pudore. A coloro che vorranno scoprire la poetica di Carlo Porta, el scior Carlin offre parole che diventano immagini scandite dalla nobilitata lengua milanesa: i personaggi amati, per contro l’antipatia nei confronti di un certo tipo di blasonati e di alcuni rappresentanti del clero, e ancora le sue visioni. Accanto al poeta, l’uomo. Che si vede costretto ad abbandonare le sue carte e le sue rime per andare al lavoro, faccenda sgradevole ma alla quale provvede con la volontà sostenuta dal senso del dovere.Che si dedica con affetto e tenerezza alla famiglia, la moglie e i figli; che sa essere piacevole amico che offre cordiale ospitalità nella “Cameretta”, una stanza della sua abitazione che diventerà luogo perfetto per discorrere di poesia e confrontarsi con intellettuali dallo spirito affine. Senza dimenticare di essere un’ottima forchetta, sempre che le pietanze siano – s’intende – meneghine. Carlo Porta, le vicende della sua vita, gli incontri, l’amore, le malinconie, gli entusiasmi; e quel suo sguardo, che lo rende attento testimone della società del suo tempo.La sua poesia, espressione della cultura e dell’identità ambrosiana che il suo genio restituisce ad alta voce.
Prefazione di: Gianfranco Scotti
Storia di Ambrogio da Treviri a Milano
Il vescovo, il Santo, il patrono di Milano; Ma ci fu anche l’Ambrogio uomo, con i suoi dubbi e i suoi travagli. Vi racconterò la vita di Ambrogio fino alla sua consacrazione a vescovo, indagando tra le pieghe della sua anima, donandogli pensieri e parole che rappresentano uno scandaglio psicologico, una ricostruzione appassionata che ci restituisce il personaggio con vivide pennellate. Avviato a una brillante carriera nella magistratura, Ambrogio si troverà invece a compiere un “salto nel vuoto” per volontà di Dio, alla scoperta di una nuova esistenza, contro ogni dubbio e resistenza della propria anima. Sullo sfondo, i personaggi storici, l’ambiente, le vicende politiche che agitarono quei secoli.
Quei giorni di libertà. Le Cinque Giornate di Milano
Giovanna Ferrante, narratrice appassionata, tra verità e fantasia, ci porta in pieno clima risorgimentale con racconti d’azione e storie d’amore che s’intrecciano durante le mitiche Cinque Giornate di Milano. Un “dietro le quinte” della Milano dell’800 appassionato, ricco di aneddoti e curiosità.
Esperta conoscitrice di storia e tradizioni milanesi e grande amante della sua città, ci offre una narrazione dove la Storia si intreccia con le storie dei protagonisti di quei giorni, primo fra tutti Carlo Cattaneo.
La Dama di ferro. Il romanzo di Teodolinda, Regina dei Longobardi
Non un saggio, non un testo di storia. Un romanzo, anzi, meglio: una biografia romanzata, scritta dalla penna originale e raffinata di Giovanna Ferrante.
Ambientato nel Medioevo lombardo, il romanzo è un vivace affresco che ritrae la figura di Teodolinda, donna sorprendente, acclamata Regina in un mondo aperto solo ai maschi, donna che si rivela diplomatica astuta, amante delle arti e della religione, dama dal cuore generoso e dalla volontà di ferro. Attorno a lei si muovono personaggi storici e figure leggendarie che danno colore e spessore a un’epoca.
El risott del Carlo Porta. Viaggio gastronomico nella Milano del Poeta
Metti un giorno di fine primavera, un’osteria milanese, quattro amici seduti a un tavolo (Carlo Porta, Giovanni Berchet, Gaetano Cattaneo e Tommaso Grossi), l’aspettativa di un buon risotto giallo, due involtini di verze e un bel bicchiere di dolcetto d’Ovada. Buona la cucina, bella la compagnia, ottime le chiacchiere…
E poi i desideri, i pensieri, le divagazioni, il mistero di una dama che scompare nel nulla…
Un libro “ghiotto” dedicato alla cucina milanese e a chi ama Milano e le sue tradizioni, che regala al lettore anche il piacere di mettersi a tavola con Carlo Porta, grande poeta ma anche una buona forchetta che amava gustare sia le pietanze che gli preparava la moglie Vincenzina, sia girovagare per le osterie dove sapeva di poter trovare autentici piatti meneghini.
Giuseppe, il falegname di Nazareth. La vita di San Giuseppe, un uomo diventato padre putativo di Dio incarnato.
“Mi sgomenta la sproporzione fra me e questa storia a me consegnata.
Fui travolto dalle iniziative di Dio, iniziative al di là della nostra possibilità di comprensione.
Questo pensiero sale dal mio cuore e attraversa la mia mente.
Con fatica sollevo le palpebre.
Riascolto la frase, vivida nella mente come se la mia voce la stesse pronunciando al mio orecchio”.
Com’era dolce il Natale a Milano. Ricordi, tradizioni e cucina.
Un libro che unisce storia e gastronomia, storie d’amore e dolci natalizi all’ombra della Madonnina. Dalle cucine del Castello sale il fragrante profumo del panettone…Alta troneggia una torre di torrone al centro di un banchetto ducale…E artisti che scrivono musica e poesia… Nelle strade e nelle case il gusto dolce del Natale. Le storie del torrone e del panettone si intrecciano con i matrimoni degli Sforza e dei Visconti in un delizioso connubio d’antan. L’autrice, esperta di storia e tradizioni milanesi, ci offre una narrazione intessuta di vita tra le vie di Milano, i negozi, i profumi e i sapori, per ricordare “Com’era dolce il Natale a Milano”.
I Magi in piazza Duomo
Un libro che vuole far rivivere l’atmosfera natalizia della vecchia Milano e le tradizioni, dalle più note a quelle ormai dimenticate. La Fiera degli “Oh Bej Oh Bej” attorno a Sant’Ambrogio, la Festa di San Nicola (6 dicembre) con i panini delle monache, la raccolta del muschio per il presepe, la cerimonia familiare del ciocco di legno, la leggenda del vischio. Il Natale a Milano, tra fantasia e antiche tradizioni.
Una selezione di Conferenze
• Storia di Ambrogio
• Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti nell’epoca floridissima di Milano
• Leone Leoni – Cesellatore e avventuriero
• La storia dell’Ambrosiana – Federigo Borromeo, ricercatore di libri
• La Monaca di Monza – “E la sventurata rispose…”
• La famiglia Manzoni
• Clara Maffei – Il salotto intellettuale e rivoluzionario di Milano
• Eugenia Bolognini Litta – La bella Bolognina
• Cristina Trivulzio Belgioioso – La Principessa dalle cinque vite
• Giovanni Testori – Quel treno da Novate a Milano
• Leonardo a Milano
• Filippo Tommaso Marinetti – Stravaganze e nascita del Futurismo
• Ludovico Settala – Il medico della peste
• Il Liberty e l’Acciaio – l’EXPO del 1906
• Il Teatro alla Scala
• L’Umanitaria e il Teatro del Popolo
• Da Palazzo Carmagnola a Piccolo Teatro
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Giovanna.

AMBROGINO D’ORO
Nel 2007 a Giovanna Ferrante è stato conferito il prestigioso Premio dell’Ambrogino d’Oro.

LA MIA VITA PER MILANO
L’Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina – Società del Giardino ha conferito a Giovanna Ferrante il premio “La mia vita per Milano”.

FIDAPA
Nel 2013 Giovanna Ferrante riceve il premio FIDAPA “per aver inserito la sua cultura e la sua professionalità a favore della ricerca e della sperimentazione nel campo della Leucemia Linfatica Cronica”.