Leonardo visse a Milano per diversi anni, suddivisi in due periodi: dal 1482 al 1499 e dal 1508 al 1513.
Ma ancora oggi è cittadino milanese, abita nei luoghi da lui attraversati che conservano l’impronta del suo genio: Il Castello Sforzesco con la Sala delle Asse e dove dipinse il ritratto di Cecilia Gallerani, la donna intensamente amata da Ludovico il Moro; il Codice Atlantico, l’ampia raccolta di suoi scritti e i suoi disegni, conservato presso la Biblioteca Ambrosiana; il Museo della Scienza e della Tecnologia dove c’è la più importante collezione al mondo di modelli leonardeschi; la Basilica di Santa Maria delle Grazie con “L’Ultima Cena”, il capolavoro assoluto, e poco distante la sua vigna, nel giardino della Casa degli Atellani.
E poi la sua statua che ha dimora perenne in Piazza della Scala, fra il Teatro, Palazzo Marino e la Galleria.
Il monumento venne realizzato dallo scultore Pietro Magni.
Al centro si trova la statua di Leonardo con le mani vicine al petto, colto in un momento di riflessione.
Al livello inferiore sui lati del basamento, altre quattro sculture che rappresentano i suoi più apprezzati e amati allievi: Giovanni Antonio Boltraffio, Marco d’Oggiono, Cesare da Sesto, Andrea Salaino.
Il complesso scultoreo venne inaugurato il 4 settembre 1872, nella stessa giornata dell’apertura del I° Congresso degli Ingegneri e degli Architetti, mentre in città era in corso anche l’Esposizione Nazionale di Belle Arti.
Quella che segue è la cronaca dell’inaugurazione del Monumento.
“Il 4 settembre avvenne a Milano la solenne inaugurazione del Monumento a Leonardo da Vinci, eretto sulla piazza del Teatro alla Scala, la quale presentava in quel giorno un maraviglioso spettacolo.
Nel mezzo sorgeva il Monumento tutto velato da cortine; nel largo spazio fra questo e il Teatro era stato innalzato un elegante padiglione bianco e oro; le finestre e i balconi delle case circostanti erano adorni di bandiere ed arazzi.
Alle 3 – ore pomeridiane – il Principe Umberto, il Sindaco Belinzaghi, gli assessori tutti, i membri del Congresso Artistico e tutti quelli degli Ingegneri e Architetti e altri invitati, andarono a prender posto nel padiglione.
Il Monumento apparve all’improvviso in tutto il suo splendore, in mezzo agli applausi fragorosi del popolo affollato e alle armonie della musica della Banda Nazionale.
Dopo il discorso del Sindaco il Monumento venne consegnato alla città di Milano!
La sera stessa di quel giorno un’immensa folla assiepava la Piazza del Duomo e del Palazzo Reale. Alle ore otto un razzo partì dalla guglia maggiore, quasi per incanto tutto l’esterno della grandiosa Cattedrale s’illuminò di un vivace rosso. E la Galleria Vittorio Emanuele, questa pure, con tutte le lampade accese e le stelle che pendevano scintillanti dalla tettoja di vetro, abbagliava con il suo splendido aspetto.
Ad una finestra del Teatro alla Scala era stato disposto un apparecchio per la luce elettrica: variando i vetri si vedeva il Monumento di Leonardo illuminato a diversi colori!”