Un autore significativo della poesia meneghina, le sue “voci di dentro” che davano respiro e consistenza ai suoi versi.
Presidente onorario dell’Accademia del Dialetto Milanese, il “Premio Carlo Porta” che gli venne conferito quale omaggio ad un uomo che nel corso della vita si era dedicato allo studio delle opere dei maggiore poeti meneghini.
L’Associazione Culturale Viennepierre ripropone in edizione rinnovata e curatissima una preziosa antologia delle sue poesie in quella che fu la sua lingua-madre.
Nelle sue liriche ci racconta una folla di immagini, lui la cui vista si era spenta e che in una poesia profeticamente tempo prima aveva scritto “So soltanto che per vederti, bisogna ch’io veda il meno possibile”.
VICOL DI LAVANDEE
Vicol di Lavandee
Anmò impastaa de fumm e de miseria.
Ròba normal, jer.
Gh’hinn pù e sù i ringher
resta domà ‘l silenzi.
Vicolo dei Lavandai,
ancora impastato di fumo e di miseria.
Roba normale, ieri.
Non ci sono più e sulle ringhiere
rimane soltanto il silenzio.