Come si può dimenticare l’arrivo a Milano?
Per la prima volta vedevo cose mai viste e mai immaginate.
Una Stazione immensa piena di treni, con la tettoia ad archi che sembrava si prolungasse all’infinito, maestosa come un tempio antico; poi di colpo all’aperto la piazza sconfinata, con gli alberi, le aiuole e i tram che si incrociavano, le file dei taxi, le réclame luminose.