Ogni anno il 27 gennaio è il giorno della commemorazione delle vittime dell’Olocausto.
Le parole sono povere per dire l’orrore, le parole sono povere per evocare l’indicibile.
Altresì le parole di Primo Levi sono quelle che hanno la forza d’essere testimonianza dell’incredibile verità dei lager nazisti e della tragedia di vita e di morte di milioni di esseri umani.
Il suo libro “Se questo è un uomo” Levi ce lo consegna dicendo che “è nato dai giorni del lager per un bisogno irrinunciabile di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi”.
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
(Primo Levi – Se questo è un uomo – introduzione)