“SENZA UN PAZZO COME ME, IMMODESTAMENTE UN POETA DELL’ORGANIZZAZIONE”
Mostra dedicata a Paolo Grassi
Palazzo Reale – Sino al 24 marzo 2020
Una Mostra imperdibile. Il percorso culturale, artistico, personale di un uomo che con l’amico Giorgio Strehler, darà vita al Piccolo Teatro; il teatro stabile milanese che, da quella piccola sala di via Rovello, saprà generare altri due sedi teatrali e diventerà Teatro d’Europa.
Di sé dirà “Avrei potuto essere un regista, ma il sesto o il decimo. Avrei potuto essere un critico discreto, ma certo non il più autorevole.
Capii che era inutile: puntai sulla figura dell’operatore culturale che in Italia non c’era ancora, e che avrei potuto assolvere in posizione di leader.”
Paolo Grassi nasce a Milano il 30 ottobre 1919. Famiglia borghese, studi liceali presso il Classico Parini, ma alle ore in aula e ai testi scolastici affianca con ben maggior entusiasmo le sale teatrali e l’emozione per le interpretazioni di Salvo Randone, Renzo Ricci, Dina Galli, Antonio Gandusio.
Diventerà, giovanissimo, critico teatrale in prova per il Sole 24 Ore.
Adolescente, aveva conosciuto Giorgio Strehler, erano diventati amici, entrambi con la passione per il teatro, entrambi leggono, divorandoli, testi teatrali perché sono “folgorati dalla parola”.
Passano gli anni. In quel magnifico 1945 – la guerra è finita – si ritrovano.
Un incontro casuale alla fermata del tram 6, corso Buones Aires all’angolo con via Petrella.
E in quel momento si segnano per sempre due destini.
“Fare un Teatro. Un Teatro da considerarsi servizio pubblico, non solo allestire e promuovere spettacoli, ma anche riuscire a conquistare il ceto medio e gli operai. Un Teatro d’arte dove la parola sospinga la comunità a vivere e a rivelarsi a se stessa”.
Un Teatro. Si, ma come? E dove?
Tante vite ha vissuto Palazzo Carmagnola, dall’epoca lontanissima dei Visconti. E ora che ne è di quel Palazzo?
“Una porta sgangherata, una sala abbandonata, qualche poltrona sconnessa, una specie di sipario lacerato di cui è rimasta una metà. Un invito? Una provocazione? Giorgio, tu te la senti di fare un teatro qui, in questo luogo?
Paolo, se tu te la senti, io me la sento!”
Ne parlano con il Sindaco Antonio Greppi, si convocano riunioni con la Giunta, con gli Assessori. Discussioni. Pareri contrari. Pareri favorevoli. Dubbi.
Infine la proposta passa! Non è più l’ambiziosa ipotesi di due intellettuali.
E’ l’inizio del Piccolo Teatro della Città di Milano!
Si debutterà nel 1947 con “L’Albergo dei poveri” di Gorkij, regia di Giorgio Strehler.
La serata della prima – 14 maggio 1947.
Paolo Grassi, nel suo ruolo di direttore del Piccolo Teatro, pronuncia un breve discorso alla platea gremita:
“Con profonda e una volta tanto sincera commozione, inauguriamo stasera il Piccolo Teatro della Città di Milano, il primo Ente comunale di prosa d’Italia. Desideriamo ringraziare pubblicamente quanti ci hanno aiutati a realizzare quello che fino nel gennaio scorso era solo un sogno. Tutti coloro – il Sindaco, i Consiglieri gli Assessori, i funzionari tutti, le maestranze – che hanno collaborato fraternamente con noi, e tutti gli Enti e i cittadini che ci sono venuti incontro con perfetto spirito d’amicizia. Amici preziosi e vicini alla nostra fatica, a testimonianza di un bellissimo fervore dimostrato, fra pochi minuti vedrete e ascolterete il risultato della nostra opera!”.
Paolo Grassi. Oltre al Piccolo: Sovrintendente del Teatro alla Scala, Presidente della RAI.
Tutto questo, e molto altro è raccontato nel percorso della Mostra a Palazzo Reale.