LE 5 GIORNATE DI MILANO
“PARTE PRIMA”
“Sono l’Abate Stoppani, lui è Cesare Maggioni studente di teologia.
Siamo venuti a proporre la nostra idea al Consiglio di Guerra; noi, ecco, proporremmo di realizzare aerostati a cui appendere volantini per chiedere aiuto e dare notizie dell’insurrezione sino al contado e anche oltre. Ci sembra un modo per non essere isolati, per far sapere di noi, della situazione di Milano in rivolta.”
Brusii, commenti, cenni di assenso con il capo: gli autorevoli componenti del Consiglio di Guerra ritengono geniale questo suggerimento.
L’abate Stoppani con il giovane Maggioni accanto, corre vola sino al Seminario Maggiore in Corso di Porta Orientale.
“Presto, presto, è d’accordo anche l’Arcivescovo. Organizziamoci dunque: carta, colla, funicelle, bisogna tagliare la carta colorata – bianca rossa verde – a spicchi.
Di aerostati dobbiamo costruirne in gran numero, grandi e piccoli.”
“E per i volantini con le notizie?”
“Quanti più seminaristi si possono coinvolgere, devono scrivere sotto dettatura i messaggi con le informazioni. Presto, presto, dobbiamo riempire il cielo.”
Gli aiuto poi arriveranno da Monza, Treviglio, Cremona, Bergamo, Mantova, Como, dalla Brianza, da tutti coloro che avevano rimirato quei colori che volavano alti nel cielo.
Tratto dal mio Libro Quei giorni di Libertà