Pavia.
La città vive il suo quotidiano, replicando gesti conosciuti, occupazioni, ritmi familiari.
Poi, d’improvviso, un giorno…
Un’orda barbarica si rovescia fra le sue mura, saccheggia, con violenza straccia le esistenze, lascia lutti, dolore, povertà.
E di nuovo, più volte, saranno ancora i barbari ad invadere le strade, le case, a travolgere le vite, a uccidere le speranze ed il futuro.
Ma Pavia non cade in ginocchio; tenacemente crede che il buio lascerà di nuovo spazio alla luce, che ci sarà un domani migliore.
E’ il 572 quando viene conquistata dai Longobardi e sotto la sovranità del Re Clefi diventa capitale del regno longobardo, tale rimanendo per ben due secoli, sino al 774. Una capitale importante, attiva, rilevante nel contesto del potere longobardo e suo maggiore centro militare.
Poi arriveranno i Franchi. Vittoriosi sui Longobardi ne cancelleranno la supremazia e ne annetteranno i territori. Pavia, conquistata da Carlo Magno, nel periodo carolingio diventerà importantissima, residenza dei sovrani e capitale del regno italico.
Nella chiesta di san Michele Maggiore, re Berengario ed i suoi successori verranno incoronati Re d’Italia.
La storia lo dimostra. Pavia non è mai vinta.
Affronta oscurità e terrore. E risorge. Con radici forti nel suo passato storico, con il suo straordinario patrimonio culturale, la secolare Università. E artistico, il prezioso complesso monastico rinascimentale della Certosa.
Una nuova orda barbarica l’ha investita in questo secondo millennio. Non uomini accecati dalla furia di conquista, ma un virus ferocemente letale.
Pavia aggredita ne porta i segni. Eppure il suo spirito indomito lotta, e crede ancora in un domani che inonderà di luce la rinascita!