Milano
Dicembre 1850. Ospedale Maggiore. Il chirurgo primario Dottor Alessandro Vandoni viene a conoscenza che un medico chirurgo che fa parte del suo gruppo – il Dottor Gaetano Ciceri – è sicuramente in possesso delle cartelle del Prestito Nazionale Italiano, emesse a Londra dal Comitato Nazionale per sostenere il conseguimento dell’indipendenza da Vienna. Una operazione finanziaria orchestrata da Giuseppe Mazzini.
Essere in possesso di quelle cartelle clandestine significa il carcere o addirittura la pena di morte.
Non appena di Dottor Vandoni riceve questa notizia, la condivide con Franz Wagner, capo della polizia e soprattutto suo amico. Immediatamente scatta la denuncia nei confronti del giovane medico che viene arrestato, condotto alle carceri del Castello Sforzesco, mentre davanti agli occhi sgomenti della moglie e della figlia viene perquisito il loro appartamento in Corso Venezia. Nessuna prova della calunnia. Il medico viene liberato. Questo il primo atto.
Perché il Maresciallo Radetzky invia le carte relative alla vicenda all’Imperatore Francesco Giuseppe, che le sottopone al giudizio della Corte Suprema Militare di Vienna, che si esprimerà così:
“Il Dottor Gaetano Ciceri viene condannato a dieci anni di prigione nella Fortezza di Kufstein. Immediata perdita del posto di lavoro e immediata revoca del titolo di studio.”
L’Imperatore nel frattempo avrà ringraziato concretamente il Dottor Vandoni facendogli dono di una preziosa tabacchiera.
La Vendetta dei Patrioti
Il Dottor Vandoni, famoso chirurgo dell’Ospedale Maggiore, deve pagare. I patrioti sono tutti d’accordo.
Chi effettuerà l’agguato mortale?
Claudio Colombo, intagliatore, che abita in Stretta San Giovanni sul Muro ma ha la sua bottega proprio accanto all’abitazione del medico, in via Durini. Pomeriggio. Claudio Colombo si avvicina alla sua vittima, gli rivolge la parola e istantaneamente lo pugnala. Fugge rapidamente, attraversa il ponte di via San Damiano, scappa verso Porta Tosa, raggiunge Mantova e alcuni giorni dopo si rifugia a Londra.
La strategia dell’agguato era stata calcolata in ogni dettaglio. Nel medesimo istante in cui Colombo sferrava i colpi mortali, un complice vestito esattamente come lui aveva fermato due guardie chiedendo l’ora. Una informazione banale, ma quando i testimoni daranno corpo alla immagine dell’aggressore, i sospetti si indirizzeranno su tal Pietro Varisco: ma in quel momento lui stava parlando con due guardie!
Dottor Ciceri, per grazia dell’Imperatore, verrà scarcerato un anno dopo.
Giovanna Ferrante