Piero Mazzarella. Quanti ricordi!
Mi ha regalato allegria e risate in ineguagliabili serate a teatro con la sua Compagnia. Mi ha commossa la radicale disperazione nell’interpretazione di un sorprendente Re Lear per la regia di Andrée Ruth Shammah.
Lui, uomo burbero, difficile, severo, mi ha donato per lunghi anni la sua amicizia e un pomeriggio al teatro San Babila, io spettatrice di una sua ennesima commedia, quando il sipario si è chiuso per l’intervallo ha chiesto a tutti di rimanere seduti, mi ha chiamata sul palco e mentre confusa non capivo il perché, ha chiesto un applauso per me perché qualche giorno prima, il 7 dicembre, mi era stato conferito l’Ambrogino d’Oro; le sue parole sono state quanto di più generoso potessi ricevere!
Suo fratello Rino Silveri, autore di profonda sensibilità e attento osservatore della umana fragilità, che si poteva trovare solo leggendo in filigrana il testo fra le battute. Centinaia i copioni delle sue commedie, di cui era anche il regista e interprete accanto a Piero. Con lui quante pizze ho condiviso nel locale accanto al teatro al termine dello spettacolo insieme a tutta la Compagnia!
Piero Mazzarella che entrava in palcoscenico e scatenava gli applausi e, godendoseli tutti, fingeva però di esserne infastidito e diceva perentorio “Allora, se po’ andaa inanz?”
Geniale Piero che in un gesto racchiudeva mille parole!
Geniale Piero che strappava risate che accompagnavano il suo pubblico anche quando lo spettacolo era finito. Indimenticabile il suo grande Tecoppa!
Geniale Piero in scena con “El nost Milan” di Carlo Bertolazzi per la regia di Giorgio Strehler!
Non posso dimenticare la telefonata di suo figlio Riccardo – amicissimi noi da quando avevamo vent’anni – il 25 ottobre 2013.
Giovanna Ferrante