Cambio di gestione a “La Lombardia”. Nel 1875 il giornale passa di mano, ne tratta l’acquisto l’avvocato Riccardo Pavesi che diventerà il nuovo editore.
Per guidare questa pubblicazione vuole un direttore giovane e dinamico e lo trova in Eugenio Torelli Viollier.
Le trattative, prima per l’acquisto del giornale e successivamente per assicurarsi Torelli Viollier, si tengono al Caffè Gnocchi in Galleria.
Il giornalista ascolta, beve un caffè, controbatte, discute, ordina un altro caffè, infine accetta. Però in realtà il suo sogno, coltivato in tutti i mesi di solitudine e ozio forzato, è quello di fondare un suo nuovo quotidiano e pur dirigendo con professionalità “La Lombardia” – non può fare altrimenti il giornalismo ce l’ha nel sangue – persegue con tenacia il suo obiettivo.
Inizio 1876. Riccardo Pavesi si è convinto che l’iniziativa di dar vita a un nuovo quotidiano sotto la direzione di Eugenio Torelli Viollier può rivelarsi vincente e ha persuaso altri due avvocati ad entrare economicamente nell’impresa: Riccardo Bonetti e Pio Morbio, la sorella di quest’ultimo qualche anno dopo sposerà Benigno Crespi.
5 marzo 1876, domenica.
Esce il primo numero del “Corriere della Sera”, gli strilloni in piazza Scala annunciano la novità.
Verranno vendute 15.000 copie. Costo 5 centesimi a Milano, 7 fuori città. E’ la prima domenica di Quaresima, giornata in cui per tradizione i quotidiani non escono, quindi è una beffa alla concorrenza.
Per stroncare i malumori e i mugugni dei colleghi il ricavato delle vendite verrà devoluto in beneficenza.
La sede del giornale è in luogo prestigioso di Milano, Galleria Vittorio Emanuele 77 (ingresso che diventerà poi via Ugo Foscolo 5) anche se l’inizio è quello di una attività artigianale: due stanze nell’ammezzato, tre redattori e quattro operai. Seppure solo per breve durata, collabora anche la moglie del direttore, Maria Antonietta Torriani.
Le quattro pagine di foliazione che compongono il “Corriere della Sera” al suo esordio:
- Prima pagina – Articolo di fondo, cronaca del fatto più rilevante e commento
- Seconda pagina – Cronaca politica italiana ed estera
- Terza pagina – Cronaca milanese e notizie telegrafiche
- Quarta pagina – Pubblicità
In quei primi momenti bisogna stare attenti a far quadrare i conti, c’è soltanto un amministratore di cui si fidano, è Titta, il fratello di Torelli Viollier, che soprattutto accetta di non percepire compenso, primo e unico amministratore del Corriere a non essere pagato.
Il giornale si attesta sulle 3000 copie, sino al 1878 quando inizia la sua scalata al successo chiudendo l’anno con la vendita di 7000 copie giornaliere. Grande merito del Direttore, moderato e indipendente, che possiede una visione moderna del giornalismo e una personale capacità di scrittura << Il particolare deve fare la differenza>>.
Nel suo editoriale di fine anno Torelli Viollier ringrazierà i lettori << sempre trattati come amici e soci in un’impresa comune>>.
(Brano tratto dal mio libro Galleria Vittorio Emanuele II – Un sogno di vetro e d’acciaio)
Giovanna Ferrante