Un gioiello in città – VILLA MIRABELLO
SECONDA PUNTATA
Scoppia la Prima Guerra Mondiale, al termine della quale la storica Villa Mirabello viene ampliata edificando una grande costruzione grazie all’intervento dalla Società Anonima Quartiere Industriale Nord Italia, a filantropi milanesi e all’impegno dell’architetto Perrone. L’intento è quello di ospitare ciechi e ipovedenti reduci dal fronte.
Il 17 giugno 1920 viene inaugurato il complesso che sarà la sede della “Casa di Lavoro e Patronato per i ciechi di guerra di Lombardia”.
Questa opera provvidenziale viene avviata dal Professor Francesco Denti direttore dell’Ospedale Militare delle Orsoline, che impegna la propria professionalità e una tenace volontà con il prezioso supporto di Monsignor Edoardo Gilardi, cappellano durante il primo conflitto mondiale, fondatore della casa gemella per ciechi di Civate e successore di Don Gnocchi alla presidenza della Pro Juventute – Fondazione Don Gnocchi.
Villa Mirabello all’insegna dell’ospitalità e del lavoro porterà beneficio a migliaia di non vedenti abilitati alla produzione di manufatti, con l’avvio di laboratori per il recupero, il reinserimento e un’autentica inclusione nella vita sociale attiva.
La gestione delle attività assume negli anni ’70 una fisionomia industriale: cestinaggio, cartotecnica, e la moderna riproduzione di testi di libri su nastro magnetico.
Negli anni successivi, la progressiva diminuzione degli ospiti ha portato all’avvio di bandi per l’assegnazione di borse di studio per ragazzi non vedenti o ipovedenti.
Nel presente e nel futuro inoltre questo gioiello milanese ospiterà eventi civili ed ecclesiali, corsi di formazione professionale, incontri artistici e culturali, mostre d’arte e di antiquariato, accogliendo e contribuendo a divulgare l’attiva presenza della cultura ambrosiana e incrementando la solidarietà milanese.
Giovanna Ferrante