Ho partecipato ad un evento Bookcity, organizzato da Cesare Vergati in collaborazione con la Biblioteca Vigentina.
Il tema doveva essere legato ai libri, in assoluta libertà d’interpretazione.
Io ho scelto di far parlare un libro.
Sono composti di parole stampate, i libri; alle parole di uno di loro ho voluto dar voce.
Buona lettura
IL LIBRO
Sono un libro.
Dicono che, come i miei fratelli, per tutta la mia vita rimango confinato in una biblioteca, o sullo scaffale di una libreria o magari su una mensola.Niente di più sbagliato.Al contrario la mia vita è intensa come quella d’ogni altro libro; perché le storie che racchiudiamo sono variegate, colorate, cupe, ardite, malinconiche, gioiose.
Viaggiamo attraversando le geografie del mondo, oppure penetriamo nei cuori e nei sentimenti, anche questo un viaggio infinito come quello attorno al pianeta.
Quante vite, reali o immaginarie vivono dentro di noi.
Citando Pirandello “…che retata di drammi originali”
Io conservo in me una delle tante storie sognate da un uomo o da una donna che nella vita hanno fortemente voluto diventare scrittore e scrittrice, poeta e poetessa.
Tutte queste vicende mai accadute sono narrate con l’intensità del reale, impregnate d’amore, di sangue, di battaglie; si svolgono in freschi profumati giardini, nella penombra di lunghi austeri corridoi avvolti nel silenzio d’un monastero; storie di ardimentosi esploratori che solcano mari in tempesta fra onde possenti mantenendo la rotta di navi con le vele gonfie d’acqua, oppure il racconto è quello della vita di un uomo fissato nell’istante in cui si rilassa fumando la pipa nelle ore d’un quieto pomeriggio di domenica, per poi seguirlo nei suoi giorni che verranno con un corollario di luoghi, incontri, sentimenti e accadimenti.
Che miriade di vite frutto della fantasia impalpabili come nebbia eppure così reali nella narrazione!
Altri libri custodiscono invece lo svolgersi di vicende autentiche, la trama narrata dal protagonista o da un testimone è vita vissuta. Alcuni raccontano di un omicidio, le ragioni che hanno preceduto il delitto, la vita quotidiana di colui o colei che lo ha commesso, la vita quotidiana della vittima. Le pagine di un altro sono fitte d’orrore, è il resoconto di una tragedia: con la pioggia intensa che dal cielo continuava a precipitare con irruenza sino a che la terra non ha più potuto riceverne e un fiume si è ingrossato d’acqua e gli argini sono esplosi e un’onda mai vista prima si è alzata con furia tremenda ed è poi precipitata sulle case, sulle strade, sui campi e tutto – uomini donne bambini animali alberi suppellettili negozi automobili – sono spariti in un gorgo d’indicibile violenza.
Ci sono volumi che viceversa non affrontano le tenebre. Accanto a me, ad esempio, c’è un libro che riferisce con taglio giornalistico delle fiabesche nozze di un re e di una principessa avvenute cinque anni orsono. Poco distante, fra storia e fotografie, altre pagine presentano le meraviglie di una città.
Sono un libro. E indissolubilmente legato a me, così come ad ogni altro libro, c’è un lettore.
Quando la solitudine si fa più cruda, quando anche se per una cosa da poco si è ricoverati in ospedale e l’attesa dei risultati degli esami ha lo stesso respiro della paura, oppure quando si è sdraiati davanti al mare in una spiaggia assolata, quando la fantasia ha fame e sete e vuole spezzare la superficie della quotidiana esistenza, eccolo il lettore che allunga una mano, prende un libro, inizia a leggere, il suo mondo scivola via e si ritrova in un altrove che ne arricchisce le esperienze, le emozioni, che induce a riflessioni, che regala pensieri mai pensati che pure scopre di avere nel profondo di sé.O magari il dono è una risata, autentica e liberatoria, come solo una scrittura abile e brillante può procurare.
Al termine della lettura il lettore chiude il libro, chiude gli occhi, ascolta la eco delle parole appena lette.
Il desiderio di fuga dal quotidiano è soddisfatto. Così come il bisogno di sapere.
Noi, i libri. E’ questa la nostra seduzione.
Giovanna Ferrante