Dall’arrivo di Napoleone, Milano visse una intensa stagione di cambiamenti politici e culturali, un cammino che l’avrebbe trasformata in una autentica capitale.
E naturalmente l’architettura non avrebbe potuto essere da meno.
Nell’ambito di una serie di progetti di modifiche e ristrutturazioni, fu commissionata all’architetto Luigi Canonica la realizzazione di un’Arena per feste, spettacoli, celebrazioni, con una Tribuna d’Onore per il Sovrano quando avrebbe assistito ai grandi eventi pubblici.
Canonica scelse la forma dell’anfiteatro come richiamo alla tradizione imperiale romana. L’impianto aveva forma ellittica con una lunghezza di 238 metri e una larghezza di 116 metri, poteva contenere fino a 30.000 spettatori. Per la costruzione furono impiegate le pietre ricavate dalla demolizione delle fortificazioni spagnole del Castello Sforzesco e del Castello di Trezzo sull’Adda.
La Tribuna d’Onore venne ideata quale loggia monumentale con una facciata a portico neoclassico; all’interno il Salone d’Onore offriva la straordinaria decorazione d’un fregio di Andrea Appiani – da questo il nome della Palazzina – che rievocava i cortei trionfali della Roma imperiale
L’anfiteatro venne inaugurato il 18 agosto 1807.
Ben 18.000 le persone sugli spalti che inneggiarono a Napoleone al suo ingresso in Arena. Il Sovrano prese posto nella Tribuna d’Onore ed ebbe inizio lo spettacolo.
Una grande naumachia, la battaglia navale per compiere la quale era stato necessario inondare l’anfiteatro utilizzando l’acqua del torrente Nirone.