Quella che segue è la testimonianza del Generale Camillo De Milato – Presidente dell’Associazione Regionale Pugliesi.
Parole che raccontano dei tanti talenti, delle molteplici attività, dell’impegno quotidiano di uomini e donne di origine pugliese che hanno dato e danno il meglio delle loro competenze a Milano, la città dove vivono.
Storie importanti di sogni e aspirazioni che sono diventati realtà nell’imprenditoria, nell’insegnamento accademico, nell’arte.
E il Generale De Milato? Che dire di lui?
Mi onora della sua amicizia, quindi lo conosco bene.
Coordinatore appassionato della vasta comunità pugliese, magistrale organizzatore di grandi eventi, alcuni dei quali in collaborazione con la Presidenza del Consiglio Comunale di Milano.
Figura di prestigio per capacità e competenza, nel suo ruolo di Presidente della Fondazione Asilo Mariuccia – eccellenza milanese di lunga storia nella solidarietà – al quale è stato chiamato dal 2012 per decisione di Regione Lombardia.
Giovanna Ferrante
L’Associazione Regionale Pugliesi di Milano è presente a Milano dal 1921.
Si calcola che i milanesi di origine pugliese, la più numerosa comunità, conteggi oltre 200.000 unità, ed è diventata, nel corso dei 100 anni, la seconda città pugliese, dopo Bari.
Inoltre, quella pugliese è la seconda comunità studentesca nelle università milanesi, dopo quella lombarda.
Se Milano è diventata la capitale dell’industria e dell’innovazione, della moda e del design, della cultura e del terzo settore, economica e sportiva, una considerevole parte del merito è da ascrivere alla comunità più numerosa, con professionisti ed artisti che hanno fatto le loro fortune e la storia in questi campi.
L’Ambrogino d’oro assegnato dal Consiglio Comunale di Milano, nel corso degli anni, all’Associazione Regionale Pugliesi e individualmente a decine di uomini e donne di origine pugliese, sono un riconoscimento palese di tale importanza.
Il mio pensiero va ai professionisti e commercianti che hanno creato il sodalizio 100 anni fa, come Alfredo Violante, giornalista e avvocato, morto a Mauthausen nel 1944, fondatore di vari giornali, o Leonardo Dragonetti, o Giuseppe De Napoli, Consigliere di Corte d’Appello, ma anche a chi, in questo secolo, ha voluto dare un solido contributo socio-culturale per mantenere un legame stretto tra Puglia e Lombardia, sempre in aderenza alle esigenze ed alle contingenze che sono mutate e muteranno nel tempo, e sempre abbinate al sostegno reciproco ed all’amicizia.
Mi permetto di menzionare l’ultimo presidente dell’Associazione, perchè onorato di averlo frequentato e conosciuto di persona, Dino Abbascià, Cavaliere del Lavoro, che ha diretto il sodalizio dal 2002 al 2015, anno della sua prematura scomparsa.
L’Associazione è attenta alle attività del presente, tendenti a creare vincoli sempre nuovi ed attuali, come per esempio il Premio “Ambasciatore di Terre di Puglia”, il teatro, l’attività a favore degli Italiani di Crimea, gli incontri con personaggi e esponenti del mondo accademico, letterario ed imprenditoriale, gli approfondimenti sull’opera e la figura di Don Tonino Bello.
Non ho dubbi che tale attività servirà anche come “passaggio di testimone” alle prossime generazioni, ai figli dei nostri figli, o a nuovi arrivati, quale elemento storico e di conoscenza di corregionali che hanno dimostrato capacità di crescita, di volersi mettere in gioco, di voler essere un valore aggiunto, di voler raggiungere i loro sogni.
Milano, capitale anche “dei sogni”, ha garantito questo, aprendo le braccia a chi aveva voglia di lavorare, dando opportunità a tutti di tagliare traguardi non in base all’accento, ma allo spirito di iniziativa.
Camillo De Milato
Presidente