Stile Liberty o Art Nouveau: a cavallo tra Otto e Novecento caratterizzò il mondo europeo dell’arte, dell’architettura, contaminò quello dell’artigianato e dell’arredo raggiungendo insuperata raffinatezza.
Caratterizzata dalle ampie vetrate, dai motivi decorativi delle piastrelle in ceramica, la Palazzina Liberty sarà l’edificio più rappresentativo dell’Art Nouveau o stile Liberty a Milano.
Palazzina che diventerà la sede degli spettacoli di Dario Fo, e poi della Civica Banda di Milano.
“Il Mercato Ortofrutticolo, costruito nel 1911, rimane il più grande dei mercati italiani occupando un’area di 83.368 mq. Diviso in due parti: una per l’esposizione prodotti, i magazzini, i principali servizi; l’altra con la stazione d’arrivo dei veicoli, le tettoie per il ricovero dei carri, le stalle, i dormitori e trattoria per i conducenti. Oltre a corsie di transito e file di posteggi. In mezzo a tutto ciò, nella parte più interna del Mercato, si eleva una palazzina in Stile Liberty, costruita nel 1908 su progetto dell’architetto Migliorini. Serve da caffè, ristorante, soprattutto è punto di incontro e di contrattazioni per i commercianti, un’autentica borsa-merci.” (da un documento del 1940)
Una villa in via Buonarroti, costruita dall’architetto Sommaruga per l’ingegner Faccanoni,
al termine della realizzazione nel 1914 accoglierà le due statue rimosse dal portale di Palazzo Castiglioni in corso di Porta Venezia (opera anche questa di Sommagura); questo per collocarle in un’area più defilata della città.
Per quale motivo? Perché c’erano state discussioni e sorrisi ironici vista la nudità delle figure femminili, tanto che il Palazzo di corso Venezia, imponente opera dell’architettura Liberty milanese, aveva cambiato nome diventando poco elegantemente la “Cà di Ciapp”.
Nel 1919 la villa fu acquistata dall’Ingegner Nicola Romeo, colui che nel 1915 legherà il suo nome alla “Anonima Lombarda Fabbrica Automobili” – Alfa Romeo. L’edificio, dal 1949, è conosciuto come Clinica Columbus.
Doloroso degrado invece caratterizza il presente di un altro monumento milanese allo Stile Liberty. Le Scuderie De Montel, costruite in tre anni – 1915/1918 – grazie al desiderio e all’impegno del banchiere ebreo Giuseppe De Montel, nell’area fra l’Ippodromo e il futuro stadio di San Siro.
Solenne inaugurazione per queste meravigliose Scuderie, che diventeranno fra le più prestigiose d’Italia. Si allenavano i purosangue, galoppavano i cavalieri del Savoia Cavalleria. Un sogno, una visione Liberty perfetta ed elegante. Ma arriverà l’orrore, il boato delle leggi razziali; De Montel in fuga. La guerra prima, la mancanza di manutenzione poi, infine il declino, l’abbandono, il saccheggio di marmi, fregi, camini.
Negli Anni Ottanta il passaggio di proprietà al Comune, e il conseguente completo degrado. Rimane in via Fetonte il meraviglioso portale d’ingresso, quello che si spalancava sulla magnificenza del Liberty e sulla nobiltà dei cavalli.
Lesene in cotto, rapaci che fanno da ghiera alle finestre e sorreggono le balconate in ferro battuto, la facciata adorna da una grande fascia in maiolica e due grandi foglie a nobilitare il portone. Dove trovare questo trionfo degli ornamenti del Liberty?
Passeggiando in Via Crema, la casa sarà racconto visivo di uno Stile straordinario.