Ugo Foscolo si aggira per Milano, dopo aver percorso l’Italia…Un valido soldato Ugo Foscolo, anzi un giovane ufficiale che rifiuta i privilegi e condivide privazioni e fatiche con la truppa. Gli incarichi militari lo vedono a Bologna, Modena, Urbino, Pistoia, Siena. Il frenetico succedersi degli eventi lo porta su e giù per l’Italia. Inizia così il suo “girovagar di gente in gente”.
Insopportabile però per il suo temperamento sapersi ufficiale di uno Stato asservito alla Francia, intollerante com’è a ogni vincolo di dipendenza e di servilismo. Forse si potrebbe placare tornando a Milano. Città inizialmente non amata, per niente gradita, poi ricordata con nostalgia che ora è forse rimpianto.
Rammenta il suo primo arrivo in città, era il 1797, tre anni prima…
Novembre, freddo, umido che penetra nelle ossa. Milano è una città che per lui, nato nel clima mediterraneo della sempre amata isola di Zante, ha una intollerabile carenza di sole e di luce, troppo spesso avvolta dalla nebbia vischiosa della vallata padana.
Comunque vi si stabilisce, affitta una stanza in una locanda e inizia l’approccio di conoscenza della città.
Milano è suddivisa in otto rioni, due centrali, gli altri confinanti con i circondari esterni definiti Corpi Santi. Comincia la sua esplorazione dal Corso di Porta Orientale.
Ancora non lo sa, non può saperlo, ma è proprio lì il palazzo dove abita Antonietta Fagnani Arese, ventiduenne consorte di Marco Arese Lucini Conte di Barlassina, deputato dei Notabili per il Dipartimento d’Olona alla Consulta di Lione.
Ugo conoscerà molto bene quel palazzo! Antonietta sarà un colpo di fulmine “Chiome nere lucidissime, occhi neri e languenti, statura alta, un tono di voce lento che suol essere accompagnato da un cuore bollente.” La travolgerà con l’irruenza di una passione selvaggia a cui lei risponderà con ardore. Ugo Foscolo troverà alloggio in via della Spiga e i due amanti eleggeranno il Caffè Nuovo per l’arrivo e la partenza delle loro missive clandestine.
Ma tutto questo deve ancora accadere. Per ora Corso di Porta Orientale gli si presenta quale palcoscenico dell’elegante passaggio delle carrozze nell’ora dolce del tramonto.
Vede il solenne edificio del Seminario Vescovile, con il portale in pietra bruna maestosamente decorato.
Percorre poi Corsia dei Servi dove ha sede l’Hotel de la Ville, il miglior albergo di Milano che offre perfetta ospitalità a prezzi vertiginosi.
Quindi arriva in Piazza del Duomo, dominata dalla splendida e imponente Cattedrale, grandiosa costruzione che pare un pizzo cesellato nel marmo bianco di Candoglia.
Poi giunge in contrada Santa Margherita, e per lui poeta è quanto c’è di meglio, scopre infatti che è la zona dove è confluita tutta l’attività degli stampatori-librai.
“Le distanze da percorrere sono notevoli, le gambe mi si stanno facendo legnose!”
Certo, è la grande Milano!
Settembre 1801. Foscolo è tornato a Milano. Al Teatro Patriottico è in cartellone una replica del “Filippo” di Vittorio Alfieri.
Ugo Foscolo viene invitato ad andare a teatro da Carlo Porta, che è diventato suo amico.
Protagonista femminile dello spettacolo Teresa Pickler, bella, corteggiatissima, compiacentissima moglie di Vincenzo Monti.
Il giovane poeta non ha occhi che per lei. E a lei pensa quando, al termine dello spettacolo, raggiunge insieme agli altri L’Antica Osteria della Polveriera, a metà dello stradone di Loreto…
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