L’esposizione di Milano, 1°maggio 2015: 6 mesi di spettacoli, incontri, convegni, manifestazioni all’ interno di un sito interamente dedicato a questo straordinario evento. La prima Esposizione Universale è stata quella di Londra nel 1851. Il successo londinese ha spinto altre nazioni a organizzare iniziative della stessa natura.
DUE ESPOSIZIONI PRIMA DI EXPO
È il 5 maggio 1881 quando si spalancano i cancelli dei Giardini Pubblici di Milano sul più grande evento della nuova epoca: l’Esposizione Nazionale.
Alla presenza dei Sovrani – Re Umberto I e la Regina Margherita –
vengono illustrati nuovissimi macchinari, per quegli anni considerate complicate “diavolerie avveniristiche”.
C’è la Galleria del Lavoro dove si può assistere alle fasi della lavorazione della seta e alla produzione della gomma. C’è persino un ascensore idraulico che porta ad una torretta per un panoramico colpo d’occhio dall’ alto di tutta l’area.
L’Esposizione rivela agli italiani la nascita dell’età industrializzata e celebra il Traforo del Gottardo, che darà straordinario impulso ai commerci fra Milano e il Centro Europa.
Alla tecnica, all’industria, si affianca il Teatro alla Scala con il famoso “Balletto Excelsior”, ben cento le repliche. L’Esposizione Nazionale del 1881 resterà aperta sino al 1° Novembre.
Uno straordinario successo celebrato dai numeri: 44.000 mt coperti, 7000 Ditte espositrici, un milione di visitatori.
Passano 20 anni. E i milanesi entrati nel nuovo secolo, il 1900, con l’ebrezza della modernità pensano all’ allestimento di una nuova Esposizione; questa volta addirittura Internazionale.
Tema ispiratore, l’apertura al traffico ferroviario della Galleria del Sempione, motivo conduttore quindi: Il Trasporto. Cinque anni di lavori e si arriva al fatidico 1906.
Due i settori espositivi: Zona Arena – Parco Sempione e la Zona dell’attuale piazza Buonarroti – Ex Fiera Campionaria. Sei giorni di inaugurazione ufficiale alla presenza dei Reali – Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena; in loro onore si alzeranno in volo 10 aerostati, a sottolineare l’importanza del trasporto aereonautico.
Nell’area del Parco, allo scenografo scaligero Rovescalli viene affidato il compito di allestire un labirinto decorato da paesaggi internazionali. Una ferrovia sopraelevata congiunge i due settori dell’Esposizione:
“La gente fa la coda per salirvi malgrado il sovrapprezzo di centesimi 10” racconta un cronista dell’epoca.
Moltissimi gli espositori italiani e stranieri. Il primo aderente è Nicola, Zar di tutte le Russie, che invia una produzione delle porcellane delle fabbriche imperiali.
L’Egitto ricostruisce alla perfezione la più bella e importante via del Cairo, e per dare un tocco ulteriore di veridicità fa stazionare un cammello che passeggia avanti e indietro.
Per chi si vuole rifocillare all’esposizione di Milano con sapori sconosciuti, si propone all’assaggio l’arrosto di pinne di pescecane “cucinato da tre autentici cuochi cinesi”, unica possibilità offerta ai milanesi: quando mai ci sarebbe stata un’altra occasione in futuro di entrare a Milano in un ristorante cinese?
Per accogliere gli espositori verranno realizzati 225 edifici-padiglioni, un autentico trionfo dello Stile Liberty, di cui l’unico attualmente superstite è l’Acquario, uno dei siti di maggior pregio Liberty; durante l’Esposizione al suo interno si potevano ammirare “pesci e mostri marini”.
3 agosto 1906. Un incendio distrugge completamente il Padiglione della Arti Decorative Italiane e Ungheresi.
Grazie alle maestranze, al saper fare artigianale, all’orgoglio di una città che vuole figurare al meglio, in 40 giorni tutto è risistemato, il Padiglione di nuovo perfetto. Per plaudire a tanto impegno e per dimostrare vicinanza agli espositori ungheresi, torna il Re Vittorio Emanuele III accompagnato dal Primo Ministro Giovanni Giolitti.
L’Esposizione Internazionale a Milano resterà aperta sino al 11 Novembre.
40 i Paesi partecipanti
35.000 Espositori
Cinque milioni di visitatori.
Il sindaco industriale Ettore Ponti potrà dire “In verità, il successo ha superato tutte le aspettative!”