Lo scrittore cileno Luis Sepúlveda è deceduto, sopraffatto dal Coronavirus a causa del quale era stato ricoverato a fine febbraio.
Di se stesso scrittore diceva “Sono uno scrittore perché non so fare altro che raccontare storie”. E i suoi libri rappresentano per tutti noi una eredità preziosa.
Ma era anche un attivista per i diritti civili, con un forte senso di giustizia.
Affermava con forza “Sono il cronista di tutti coloro che vengono ignorati”.
Indimenticabili i suoi romanzi, splendido “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”; per tutti lo ringrazio con gratitudine per ore di intensa lettura.
Io voglio ricordarlo con una frase tratta dalla “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, parole emblematiche per il periodo che stiamo affrontando.
“Respira. Senti la pioggia. E’ acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro ancora si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia”.
Respira ora Luis Sepulveda. Respira nella luce del sole.