Nuovo appuntamento con la rubrica #Milanoacasatua, con la prima parte del mio racconto sulla Famigllia Visconti. Questa settimana, la storia di Bernabò Visconti! Buona lettura.
Giovanna
Nel presente è Piazza Missori, nel lontano passato si chiamava Piazza San Giovanni in Conca dal nome della Chiesa che ne era coronamento, scelta da Bernabò Visconti quale cappella privata, che nell’abside ospiterà per tre secoli il monumento equestre sepolcrale dello stesso e il sarcofago della consorte Regina della Scala.
Non distante dalla chiesa, la famosa Cà di Can, dimora dei feroci mastini del Signore di Milano, inseparabili durante le batture di caccia al cinghiale.
Alcuni di questi cani erano forzatamente affidati a dei milanesi che dovevano provvedere loro; pene severissime, galera, pene corporali o peggio, se al controllo gli amati cani del tiranno avessero presentato denutrizione o segni di maltrattamenti.
Crudele, capace di terribili nefandezze e nel contempo straordinario stratega politico, Bernabò.
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