Si deve all’Imperatrice Maria Teresa l’idea di dar vita al primo Circolo di Milano nel 1776, la “Patriottica” che avrà sede presso alcuni locali del Ginnasio di Brera.
35 i soci iniziali, primo fra tutti ad aderire il conte Pietro Verri.
Ci si incontra per discutere di arte, di sviluppo della città con l’incoraggiamento delle arti e dei mestieri, semplicemente per conversare fra amici e buoni conoscenti, e per partecipare a banchetti non proprio frugali a base di enormi quantità di risotto giallo, oltre s’intende ad altre portate.
Nel 1783 prende forma il proposito di alcuni facoltosi negozianti – la borghesia emergente – ed ecco la Società del Giardino che dopo alcuni cambi di sede, nel 1818sceglie in via definitiva il trasferimento a palazzo Spinola in via San Paolo; fra i soci della Società del Giardino un nome importante per Milano, il poeta Carlo Porta.
Ci lasciamo alle spalle il 1700 e il 1800.
E’ il 9 giugno 1924 quando un gruppo di autentici milanesi brinda all’evento fortemente voluto. Ci sono riusciti. In via Meravigli inaugura la propria sede il Club della Famiglia Meneghina.
Sosterranno con entusiasmo e con rilevanti somme di denaro importati realizzazioni ed eventi cittadini: la costruzione di una delle porte del Duomo, il restauro delCenacolo della basilica di San Lorenzo, il Palio di Scherma di Sant’Ambrogio, corsi di teatro dialettale milanese.
Senza dimenticare l’importante attività editoriale, come ad esempio la fortunata collana di libri dedicati alla cultura milanese fra gli anni Venti e Quaranta, e la pubblicazione di libretti teatrali di commedie inedite.
Una e una sola è la vocazione della Famiglia Meneghina. Approfondire e diffondere il grande valore di Milano.
Attraverso la memoria storica, la cultura, la letteratura, il teatro, l’arte, l’impegno sociale e caritatevole della città.
Attualmente la Biblioteca della Famiglia Meneghina ha sede presso la Società del Giardino. Ed è un notevole patrimonio: 500 libri antichi (dal 1500 ai primi decenni dell’Ottocento), 10.000 libri moderni (dal 1830 in poi), 340 manoscritti di copioni di teatro dialettale milanese.
Diverse le esperienze attraverso i decenni, ma sempre e soprattutto il prezioso contributo alla vita di Milano.