Il luogo è il Teatro Carcano.
La data della prima assoluta è il 6 Febbraio 1893.
Il titolo in cartellone è “El Nost Milan”, dramma in due parti di Carlo Bertolazzi (quella sera si assisterà alla prima parte “La povera gent” a cui farà seguito nel 1895 la seconda parte “I sciori”), messo in scena da Gaetano Sbodio.
Bertolazzi è un apprezzato autore verista. Nato a Rivolta d’Adda il 2 novembre 1870, laureato in legge, ben presto accantona l’impegno forense per dedicarsi alla sua autentica passione di scrittore e commediografo.
Una storia corale con molti personaggi, fra i quali Nina la giovane dolce e ingenua figlia del Peppon saltimbanco e mangiatore di fuoco; la ragazza si innamora del Togasso, un malvivente, individuo spregevole che la maltratta e la obbliga alla vita di prostituta.
Il padre vuole salvarla da quella perdizione assai peggiore della miseria; e affronta il Togasso alla Cucine Economiche, rifugio della povera gente che lì si possono sfamare e stare un po’ al caldo. Dall’alterco alla rissa, infine Togasso cade, ucciso dal Peppon padre disperato. Il quale corre agli Asili Notturni dove confessa alla figlia il delitto prima di costituirsi. Ma Nina è ormai vittima rassegnata all’unica vita che conosce, e continuerà la sua esistenza in una casa d’appuntamenti.
Come giudicano quell’esordio i critici?
Ecco il giudizio pubblicato sul Corriere della Sera: ”Più che una commedia è un seguito di quadri della nostra vita cittadina, legati fra loro da una azione drammatica semplicissima”
Il Secolo: “Anziché una commedia, com’era annunziata sul manifesto, è il succedersi di quattro pitture della vita popolare milanese”.
La Lombardia giudica Bertolazzi: ”Non è questa la strada sulla quale egli potrà esplicare una individualità artistica, né creare il tanto desiderato teatro popolare milanese.”
Che peccato, non avevano capito di trovarsi di fronte ad un capolavoro!
Un testo di cruda realtà ripreso e messo in scena magistralmente da Giorgio Strehler in una straordinaria serata al Piccolo il 17 dicembre 1955; fedele al verismo, il grande regista imporrà agli attori, durante la scena alla Cucine Economiche, di mangiare minestrone fumante per coinvolgere gli spettatori anche con l’odore dell’unico cibo che i poveri si potevano permettere.
Carlo Bertolazzi, autore di molti altri testi per il teatro, morirà a Milano il 2 giugno 1916, a 46 anni.
Giovanna Ferrante

Carlo Bertolazzi