LA BELLA BOLOGNINA
Quanti amori!
(prima puntata)
Sant’Angelo Lodigiano. E’ in questo luogo la dimora dei Conti Attendolo Bolognini, dove nel 1794 nasce Gian Giacomo.
Crescendo diventerà un uomo dall’aria mite, ordinato, coscienzioso, con un’unica passione: i viaggi. E infatti da grande viaggiatore visiterà l’India, la Terrasanta, l’Egitto, le capitali europee.
Sino all’incontro con l’amore, incarnato dalla giovane procace e avvenente Eugenia Vimercati. I due si sposeranno nel 1830, lei ventenne e lui maggiore di ben 16 anni.
Il Conte aveva acquistato una palazzina a Milano in via Vivaio, dove avrebbero vissuto la loro vita coniugale alternata da periodi di permanenza nella proprietà di Sant’Angelo.
Dal matrimonio nasce una bambina, Clotilde, e la vita sembra scorrere serena, forse un po’ monotona per la sposa, vivace, spumeggiante, irrequieta.
Quando sulla scena appare Alfonso Serafino Principe di Porcia; è un bell’uomo, affascinante, ricchissimo, possiede molte signorie, fa parte della contea principesca della Carinzia, appartiene a una nobile antica dinastia friulana. Ed è minore di 7 anni del Conte Attendolo Bolognini.
Fra Eugenia e Alfonso inizia una relazione appassionata, vissuta in modo così sfacciato che il Conte scaccia di casa la moglie e inizia una causa “di separazione di letto e di sentenza”.
Dalla relazione extraconiugale nasce una bambina, che verrà battezzata con il nome della madre, illegittima ma legittima agli occhi del mondo perché verrà presentata come la figlia dei coniugi Attendolo Bolognini. Donna Eugenia non mostra alcun pentimento, il Conte Attendolo Bolognini ferito nell’onore e nell’orgoglio, impone alla moglie di non avvicinarsi mai più alla loro abitazione e la obbliga ad accettare di non vedere mai più la piccola Clotilde.
Donna Eugenia segue il Principe di Porcia e la piccola Eugenia trascorrerà l‘infanzia nella sontuosa casa acquistata dal Principe in Vicolo dei Cappuccini.
Cresce e diventa una splendida giovane donna “la bella Bolognina” che sposerà Giulio Litta della celebre casata Litta Visconti Arese; come dice Carlo Porta “I Litta sono ricchi sfondati di milioni, pieni fino agli occhi di titoli e onori”.
Le nozze sono così commentate “Mai si vide tanto splendore e tanta pompa!”, seguite dalla luna di miele a Parigi.
L’Imperatore è Napoleone III°, per nulla avvenente, fisico infelice, gambe storte, occhi spenti ma, come affermava la Contessa di Castiglione “Dormire con l’Imperatore conduce a tutto!”. E Eugenia soprannominata “la bella Bolognina”, brilla come stella fulgidissima fra le ospiti de le Tuleries.
Il 4 giugno 1859 la Lombardia si è liberata dagli austriaci, in uno sventolio di tricolori i Sovrani alleati Vittorio Emanuele II° e Napoleone III° entrano in Milano.
Napoleone non ha dimenticato quella donna stupenda. La invita al ricevimento serale, suo marito invece è stato invitato da Vittorio Emanuele.
Eugenia non tornerà a casa quella notte.
Scriverà in una lettera ad una amica “Il riposo del guerriero? No, mia cara, il guerriero non si riposò per tre giorni!”.
Altro turbine, Umberto. Inviato dal padre Re Vittorio Emanuele, raggiunge Milano per rinsaldare i vincoli con la città e la regione.
Carnevale del 1862. Il ballo mascherato più sontuoso si tiene nei saloni della Prefettura.
Eugenia arriva su una slitta dipinta in bianco e oro trainata da un cigno dorato.
Ma di questo parleremo nei prossimi giorni del carnevale milanese…
Giovanna Ferrante