Si torna al cinema, rito sociale annullato dalla drammatica situazione dovuta al Covid.
Il cinema. Ma come è iniziata a Milano la storia dei cinematografi?
Volgiamo lo sguardo all’indietro.
Nel 1904 i milanesi applaudono, che bella sorpresa!
In via Cesare Cantù 2 viene inaugurata la prima sala cinematografica della città.
Sino ad allora infatti le pellicole venivano proiettate in sale teatrali trasformate, in alcune occasioni particolari, da teatro a cinema; come ad esempio gli spazi del Teatro Filodrammatici, del Dal Verme, del Milanese, del Gerolamo.
EDISON è il nome del primo cinema di Milano, in omaggio a Thomas Alva Edison, celebre per l’invenzione della lampadina e di un precursore del proiettore con il quale contende l’invenzione ai Fratelli Lumière.
Nella sala EDISON di proprietà di Ercole Pettini, c’è la platea (nessuna galleria) dove si può assistere alle proiezioni nei giorni feriali dalle 15,00 alle 18,30 e dalle 20,30 alle 23,00; la domenica invece altre fasce orarie, dalle 10,00 alle 12,00, il pomeriggio dalle 14,00 alle 18,30 e la sera dalle 20,00 alle 23,30. L’orario del mattino è in special modo riservato ai bambini, con proiezioni adatte a loro.
Nel 1909 l’EDISON cambia nome e diventa il NOVO CINE.
La gestione è affidata a Mauro Rota, creatore del CineTeatro Nazionale, nonché storico gestore che controlla molte sale che in quegli anni hanno aperto i battenti: Loreto, Vittoria, Broletto, Poliziano, Moderno, Porpora, Gloria, Augusteo.
Ma per ben dieci anni il NOVO CINE è l’unico cinema di cui il Corriere della Sera pubblica la ricca programmazione.
Passano gli anni. Tre decenni dopo la sua inaugurazione, nel 1935, il cinema – trasformato in una sala più piccola con 350 posti – viene ribattezzato CANTU’.
La programmazione è caratterizzata dal prevalere delle commedie italiane, alternate a queste anche capolavori firmati da Germi, Renoir, Comencini, Kubrick, Bresson e Bergman.
Il CANTU’ avrà la fortuna di non essere danneggiato dai bombardamenti dell’estate del 1943.
Giovanna Ferrante