S. AMBROGIO – Milano
Ambrogio vescovo
“Sono stato chiamato all’episcopato dal frastuono delle liti del Foro, rapito a forza dai tribunali e dalle insegne dell’amministrazione; quale resistenza opposi per non essere ordinato!”
“Ora tutto questo non ha più senso. Oggi incominci il cammino verso la tua nuova nascita, la nuova vita che Dio ti affiderà nel momento in cui ti benedirà vescovo di Milano!”
Per alcune settimane, tutto il suo tempo è dedicato agli studi teologici e alla studio delle Sacre Scritture, che da vescovo poi proseguirà per tutta la vita.
Ambrogio viene battezzato domenica 30 novembre, nel battistero di Santo Stefano alle Fonti.
Intanto è arrivato il Rescritto imperiale con il quale l’Imperatore Valentiniano esprime il suo assenso alla nomina del nuovo vescovo.
E’ trascorsa solo una settimana dal suo battesimo.
La domenica successiva, Ambrogio viene consacrato vescovo di Milano, la capitale dell’Impero romano d’Occidente.
E’ il 7 dicembre 374.
“Sono al servizio di Dio con il ruolo che lui mi ha dato”.
Nel periodo immediatamente successivo offre alla Chiesa milanese l’oro e l’argento che possiede, tutti gli immobili e tutti i poderi di sua proprietà, riservando solo l’usufrutto alla sorella Marcellina per le necessità della sua vita.
Il patrimonio del vescovo Ambrogio a lungo costituirà il patrimonio della Chiesa di Milano.
Come da avvocato prima e da governatore poi, Ambrogio, quale vescovo, si impegna tenacemente nella sua missione: i suoi saranno anni scanditi da innumerevoli impegni, enormi responsabilità e gravose fatiche.
Guidato dalla sua vasta esperienza privilegia la diplomazia, e convinto della importanza dell’unione nel nome della fede si astiene da polemiche antiariane, anzi accoglie quanti hanno ricevuto l’ordinazione dal suo predecessore.
Sarà sempre prodigo nell’azione pastorale con l’intensità delle sue omelie: quelle più semplici per comunicare la fede al popolo, quelle più complesse per i fedeli eruditi. Il suo impegno costante dedicato all’evangelizzazione passa attraverso i suoi scritti. Pagine che esercitano una potente rivelazione sugli aspetti teologici e liturgici, e propongono un’esegesi dei salmi di autentica spiritualità.
Riformatore liturgico, modifica il calendario liturgico, promuove il rito e il canto della Chiesa di Milano, la musica più antica eseguita nell’Occidente cristiano, a voce sola senza strumenti, un inno che è preghiera con le radici nella identità ecclesiale della città.
E’ un vescovo che non teme di dimostrare la sua forza di carattere e la sua indipendenza anche nei confronti dell’Imperatore.
Il nome di sant’Ambrogio Patrono di Milano, rimane per sempre nel nostro: noi milanesi siamo ambrosiani.
Giovanna Ferrante
(Brano tratto dal mio libro “Storia di Ambrogio”)