All’inizio della storia era un chiostro benedettino diventato poi, agli inizi del ‘500, un monastero dell’Ordine degli Olivetani; i quali diedero avvio a importanti lavori di ampliamento e rinnovamento grazie alla loro ingente disponibilità economica: tre grandi chiostri, la sala del Capitolo, l’appartamento dell’abate, le celle per i monaci, l’ospizio dei novizi, la biblioteca, il refettorio, orti e giardini. Oltre a “signorili appartamenti atti all’albergo di qualificati personaggi”.
Alla conclusione del progetto, l’insieme monastico sarà una imponente costruzione annessa alla basilica di San Vittore al Corpo, il cui altare maggiore verrà consacrato da Carlo Borromeo nel 1576.
Agli inizi del 1800 con il regime di Napoleone tutto questo sparirà e il monastero si trasformerà dapprima in un ospedale militare e successivamente in una caserma.
Passano un secolo e alcuni decenni ed ecco una nuova trasformazione.
La data è quella del 15 febbraio 1953.
Viene inaugurata la grande nuova struttura che ospita il “Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica” alla presenza del Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.
Inizia così la storia di un Museo tecnico-scientifico straordinario, 50.000 mq, il più grande in Italia e uno dei maggiori in Europa. Vi sono conservate collezioni di ben 16.000 macchine, disegni, beni storici e laboratori interattivi della storia della scienza, della tecnologia, dell’industria italiana.
Ed è qui che si racconta del soggiorno milanese di Leonardo, i suoi studi matematici, i modelli straordinari dei macchinari da lui inventati a partire dai suoi disegni: navicelle volanti, la catapulta, le chiuse dei Navigli, le fantastiche attrezzature teatrali per le sontuose feste sforzesche. Oltre alla sua espressione artistica e all’influenza che ebbe sulla pittura del suo tempo.
In uno spazio del percorso all’interno del Museo, il Cenacolo è celebrato dal rifacimento seicentesco del Fiammenghino (staccato dal distrutto monastero dei Disciplini), accostato ad un video dove scorrono le immagini delle declinazioni contemporanee del capolavoro (ad esempio quella di Andy Warhol).
Il Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci”, questa meravigliosa eccellenza milanese, collabora con i principali Musei mondiali.
La sua sede è in via San Vittore 21, nelle vicinanze della Basilica di Santa Maria delle Grazie, che conserva il celebre “Cenacolo” vinciano, massima espressione della pittura di tutti i tempi.
Credit: Foto ANSA