E’ il 13 gennaio. Nevica. E continuerà a nevicare per ben 72 ore.
Indimenticabile nella memoria cittadina la nevicata del 1985.
Dopo quattro giorni, il 17 gennaio, i bianchi fiocchi non scendono più dal cielo, ma ormai hanno lasciato un manto nevoso alto sino a 70-90 centimetri.
Vie, viali, piazze, parchi, una scenografia suggestiva ha trasformato Milano nel magico nord delle fiabe o in quei luoghi fatati racchiusi nelle palle di vetro che bisogna scuotere affinché le minuscole pagliuzze bianche si muovano per poi cadere dolcemente imbiancando le figurine racchiuse.
La favola della neve però entusiasma solo i bambini, per il resto la città è in ginocchio.
Alberi cedono per l’accumulo di neve; crollano i tetti di edifici privati e pubblici, come il tetto del Velodromo Vigorelli; il Ponte della Ghisolfa rimane bloccato per ore a causa della incontrollabile sbandata fra ghiaccio e neve di un autoarticolato.
Automobili parcheggiate bloccate sotto la coltre bianca, tram che non riescono ad avanzare, per i pedoni impossibile camminare, i consueti rumori della città attutiti ed ovattati.
Ci vorrà l’intervento dei carri armati della Caserma Perucchetti per liberare dalla neve le principali arterie urbane, oltre al lavoro costante di 650 militari di leva acquartierati nelle caserme cittadine.
Milano nella morsa dell’incredibile paesaggio della nevicata del secolo!
Giovanna Ferrante