La storia di Palazzo Reale a Milano è al centro della vita culturale e sociale milanese, uno dei principali poli artistici di riferimento in tutta Italia, risponde pienamente alla richiesta sempre più forte di cultura da parte del pubblico.
Antica e da tempi remoti arriva la storia di Palazzo Reale.
Nell’anno Mille è sede del Governo di Milano, con il nome di Palazzo del Broletto, dove si tenevano le assemblee e si amministrava la giustizia; nome che verrà poi assunto dal Broletto Nuovo, attuale Palazzo della Ragione.
Durante il Ducato di Milano, e sono le epoche dei Visconti e degli Sforza, il Palazzo ribattezzato però Palazzo Ducale, continuerà ad essere centro politico e del potere, nonostante la residenza ufficiale fosse il Castello Sforzesco.
Successivi proprietari saranno i Francesi, per arrivare nella prima metà del ‘500 al dominio spagnolo, che doterà il Palazzo del primo Teatro di Corte.
È il 1548 quando il Governatore Ferrante Gonzaga acquista la Senavra, villa di delizia dove trascorrere giornate campestri lontano dal Palazzo con l’unica compagnia della sua famiglia: la consorte Isabella di Capua, Principessa di Molfetta, e la figlia Ippolita, andata sposa a quindici anni a Don Fabrizio Colonna e vedova di lui due anni dopo, morto in combattimento durante la guerra di Parma.
“A lasciare il Palazzo per raggiungere la Senavra, un cocchio dorato con la coperta de veluto nigro con cordoni d’oro al intorno, e li finimenti di quattro cavalli e le coperte di essi il simile ricamate. Poi un altro cocchio con finitura di raso bianco e veluto bianco e turchino recamata d’oro con cordonzini.”
Nella seconda metà del XIII secolo subentreranno gli Austriaci e il Palazzo, sottoposto ad una importante ristrutturazione e rivestito di ornamenti, diventerà testimone della sfarzosa vita di corte scandita da sontuosi ricevimenti; verranno anche realizzati gli appartamenti di rappresentanza per l’Imperatrice Maria Teresa in occasione della sua visita al Ducato milanese. In quegli anni (1770-1778) sarà l’architetto Piermarini a trasformare il Palazzo nella testimonianza architettonica di una Reggia neoclassica con l’ingresso principale nobilitato dallo sfoggio della balconata.
E di nuovo la Senavra, nel tempo passata di mano in mano. Sarà l’Imperatrice, due secoli dopo il Governatore spagnolo Ferrante Gonzaga, ad interessarsene. Sino, per suo volere, a farla diventare l’Ospedale de’ Pazzi. Un grande progresso per quei tempi: adibire un ospedale ad un solo tipo di patologia, sottoponendo i malati alla visita medica d’ammissione e tenendo poi separati i vari tipi di pazienti (epilettici, leggeri, violenti, nevrotici).
Palazzo Reale accoglierà poi Napoleone e sarà l’epoca degli interventi di Luigi Canonica, che lo ingloberà con l’isolato retrostante.
Il cammino della Storia infine ci porta ai Savoia Re d’Italia. Che nel 1920 venderanno Palazzo Reale allo Stato Italiano.
Attualmente Palazzo Reale è un importante polo culturale della città, che ospita anche collezioni del Museo del Duomo.
Accanto ad esso l’Arengario, che è oggi sede del Museo del Novecento.
Due edifici gemelli costruiti con inizio dei lavori nel 1936, dopo la demolizione della cosiddetta “manica lunga” – un’ala di Palazzo Reale sacrificata in favore della nuova costruzione.