Parco delle Cave, uno dei grandi parchi di Milano. Si trova nel quartiere di Baggio, caratterizzato da quattro laghetti artificiali, da corsi d’acqua, da boschi, da orti, da marcite, per un’estensione di 135 ettari.
In quel vasto territorio, a partire dagli Anni ’20, inizia l’attività di estrazione di ghiaia e sabbia nell’ ambito di quattro cave. Negli Anni ’60 l’attività estrattiva viene sospesa e inizia il periodo d’abbandono. Sarà Ercole Ferrario, il primo Assessore all’Ambiente del Comune di Milano che darà attuazione al Piano Regolatore del 1976, per destinare a parco l’area che fu delle cave. Decenni per la divisione del territorio in lotti, prima un gruppo di architetti al lavoro, poi la prosecuzione lavori e la gestione affidata a Italia Nostra. Infine, al termine dell’ingente impegno, una grande festa: si presenta il Parco delle Cave alla città. E’ il 2002. Il Parco verrà “adottato” dalle scuole, dalle associazioni, da volontari, che con dedizione e passione affiancheranno il lavoro delle aziende specializzate in igiene ambientale e delle aziende agricole. Ma Baggio significa anche Petrarca.
A Milano il poeta abiterà per otto anni, il periodo più lungo trascorso in uno stesso luogo, a parte la sua residenza ad Avignone. Uomo in costante movimento per rispondere alle esigenze dei Visconti che lo incaricarono di molteplici missioni diplomatiche. E una delle sue dimore milanesi fu Cascina Linterno, confinante con il Parco delle Cave. “Petrarca, per darsi in preda alla vita solitaria si scelse un luogo remoto detto Linterno. Giace questa villetta in distanza di poco più di una lega da Milano fuori dalla Porta Vercellina, e circa un quarto di miglio dalla Certosa di Garegnano.”
E a pochi passi da lì, una casetta circondata da un orto. Vi abitò dal 1926 sino alla morte avvenuta nel 1941 don Giuseppe Gervasini, il famoso “Pret de Ratanà” (Retenate, microscopico paese a una quindicina di chilometri da Milano dove rimase qualche anno per la sua missione sacerdotale) che nell’orto coltivava le erbe indispensabili alle tante guarigioni ottenute con le sue ricette, ma soprattutto con il suo carisma al quale si affidava l’enorme folla dei suoi devoti.
Impossibile concludere senza citare le notti suggestive e incantate al Parco delle Cave, l’appuntamento con le lucciole fra la fine di maggio e la prima decina di giugno.
Immersi nella natura, lo sguardo meravigliato che nel buio assoluto scopre la magia della luminosità emessa durante la loro danza di corteggiamento. Imperdibile!