Teodolinda, una donna, una Regina
“Dentro di me è tempesta e flutti e voglia infinita di indipendenza, nei pensieri, nelle decisioni, nell’amore.
Voglio esistere, voglio essere io sola a stabilire le sorti di questa mia breve fragile vita.”
Il suo sposo, il giovane Re longobardo Autari muore il 5 settembre 590.
Veleno? Oppure i miasmi del morbo che durante la guerra contro i Franchi ha falcidiato i due eserciti?
Il fragile regno longobardo rimane senza il suo Re.
“Di che cosa è fatta questa mia vita? Di paura? Di sconfitta?”
“No Regina, né paura né sconfitta. Tuo il regno, tuo il corso della Storia”.
I nobili longobardi riuniti nella sala delle udienze, piegano un ginocchio e chinano il capo: sono i gesti con i quali riconoscono la regalità di Teodolinda.
La sua minuta figura di donna giganteggia in quella sala piena di uomini, nobili della Lega Longobarda e condottieri.
Seduta sul trono che mai vide una donna innalzata a tale potere.
Sovrana del popolo longobardo! Per sempre viva nel solco della Storia.