CARLO ERBA
Da una Farmacia a una Farmaceutica
Primogenito (nato nel 1811) di cinque figli maschi nati dal matrimonio fra Antonio Erba e Caterina Brasca.
Il padre, speziale, gestiva una farmacia in Vicolo Calusca 2 di fronte alla chiesta di Sant’Eustorgio.
Carlo si appassiona all’arte farmaceutica e si laurea in Farmacia presso l’Università di Pavia, affrontando il proprio apprendistato presso una farmacia pavese.
Nel 1837 ritorna a Milano e assume la direzione dell’Antica Farmacia di Brera in via Fiori Oscuri. Una spezieria dal lungo passato con una storia che iniziò nel 1300, a quel tempo gestita dall’Ordine degli Umiliati, poi dai Gesuiti, in seguito acquisita da farmacisti laici.
Purtroppo quando alla direzione arriva Carlo Erba, la Farmacia sta affrontando un periodo di difficoltà ed è prossima alla decadenza. Che il Dottor Erba attribuisce – su piano nazionale – alla mancanza di moderni laboratori di ricerca, al quasi assente collegamento fra la farmaceutica e i progressi in campo chimico e delle scienze mediche, alla lentezza dell’applicazione delle novità nella fase di produzione con l’inevitabile ritardo nella commercializzazione. Inoltre fondamentale secondo il suo pensiero, poter ridurre la dipendenza dall’importazione di prodotti dall’estero. Si impegna perciò in prima persona nell’attività di ricerca e nel lavoro di laboratorio, dando nuovo impulso alla Farmacia di via Fiori Oscuri, che lascerà solo nel 1878.
Contemporaneamente nel 1860 acquista un’area fra via Moscova, via Solferino, via Marsala, per costruire uno stabilimento dotato di una moderna strumentazione adeguata alla realizzazione di prodotti chimico-farmaceutici in quantità consistente, visto il profilarsi del processo di industrializzazione.
Da quello stabilimento, la costituzione della Ditta Carlo Erba.
Personaggio molto attivo nell’economia milanese, sarà fra i fondatori della Società Elettrica Edison, sarà presente nella Società Ricordi e nella Filatura Cascami di Seta; finanzierà le ricerche di Cesare Lombroso sulle cause della pellagra, collaborando con lui dal punto di vista tecnico.
Da non dimenticare l’importante donazione di Lire 400.000 al Politecnico.
Frequentatore seppure non particolarmente assiduo dei Circoli e dei salotti milanesi; accanto ad una attività intensa, una vita privata sobria e piuttosto solitaria, la sua. Carlo Erba morirà a Milano nel 1888 dopo aver lasciato l’azienda, lui celibe e senza figli, al fratello Luigi, affermato pianista coniugato con Anna Brivio erede di una famiglia di setaioli.