ESTATE ITALIANA
Alla scoperta della Lombardia
Uno straordinario patrimonio di arte rupestre, la Valcamonica.
In un ambiente che a settentrione propone vette oltre i 3000 mt. mentre all’estremo opposto l’immagine è quella dell’ambiente lacustre del Lago Sebino; e boschi, prati, pascoli a perdita d’occhio.
Oltre a questa meraviglia che pacifica lo spirito, la ricerca archeologica presenta il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri.
L’interesse per le incisioni rupestri presenti in zona si era manifestato sin dal 1906 ed era proseguito grazie all’impegno costante degli studiosi sino al 1940, rivelando la portata del fenomeno e la sua importanza culturale. Attività sospesa a causa della seconda guerra mondiale; immediatamente poi ripresa, per arrivare al 1955 con la costituzione del Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri, nella località di Naquane in Capo di Ponte. L’anno successivo verrà avviata la divulgazione internazionale del patrimonio camuno che nel 1979 entrerà nella Lista UNESCO del Patrimonio dell’Umanità.
Il Parco, di proprietà dello Stato e gestito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ospita il nucleo più importante delle incisioni camune, anche se l’area è molto più vasta, addirittura gran parte della Valle è intesa quale parco archeologico. Nel territorio di Naquane a 500 mt. di altitudine, percorrendo i sentieri che si inoltrano nel bosco, si arriva alle 103 rocce incise.
E proprio in questo perimetro, sulla roccia 60 compare uno dei novanta esemplari di Rosa Camuna, che i lombardi preistorici avevano inciso più volte sulle rocce della loro Valle.
Una commissione di esperti – coordinati da Bruno Munari – selezionò e valutò gli elementi storici ed etnologici più rappresentativi della realtà lombarda contemporanea, che potesse essere rappresentata in una sintesi simbolica.
Dall’incisione antica agli attuali criteri grafici, il risultato è l’emblema della Regione Lombardia.
Giovanna Ferrante