Anticamente Greco Milanese era comune autonomo, nel territorio del quale verrà costruita la Stazione Greco Pirelli presso la fabbrica della Pirelli, in prossimità di quell’area che oggi costituisce il quartiere Bicocca con l’annesso Ateneo.
Greco Milanese verrà inglobato a Milano nel 1923 e da quel momento sarà uno dei quartieri cittadini.
A Greco nei primi anni del ’900 c’è una trattoria di proprietà di un oste – Antonio D’Anzi – che ha due figli, una bambina e un maschietto ai quali fa seguire privatamente lezioni di musica.
Fin da subito il piccolo Giovanni, nato nel 1906, dimostra di avere uno spiccato talento per il pianoforte e un’autentica passione per la musica.
Passano gli anni. Il bambino, ora giovane uomo, nel 1935 scrive la musica e le parole di una canzone immortale, inno di tutti i milanesi “O mia bèla Madunina”.
Attivissimo fra gli Anni ’30 e ’50, prolifico autore scriverà canzoni per diverse trasmissioni radiofoniche e per le riviste che spopolavano sui palcoscenici dei teatri.
Grande successo “Viale d’autunno” che, interpretata da Carla Boni e Flo Sandon’s, vincerà il Festival di Sanremo nel 1953. Alla quale seguiranno altre canzoni famose “Non dimenticar le mie parole” –– “Ma le gambe” – “Bambina innamorata” – “Ma l’amore no”, oltre alla più celebre canzone dell’epoca “Bellezze in bicicletta” portata al successo dall’interpretazione dell’attrice Silvana Pampanini.
Giovanni D’Anzi negli anni Sessanta interrompe la sua straordinaria carriera, lascia Milano per trasferirsi a Santa Margherita Ligure (il mare dei milanesi) e si dedica all’altra sua passione, la pittura.
Morirà il 15 aprile del 1974. La sua salma verrà tumulata al Cimitero Monumentale nell’Edicola Palanti, un secondo Famedio per i milanesi benemeriti.
Di lui rimane per sempre la sua e nostra “O mia bèla Madunina”.
Che l’arcivescovo Delpini ha scelto come titolo della sua Lettera Pastorale dell’aprile 2020: “O mia Bèla Madunina. Il coraggio della speranza in tempo di pandemia”.
Giovanna Ferrante