IL PARCO SEMPIONE
Un polmone verde della città dove svetta la Torre Branca
Il Parco Sempione occupa l’area del parco che fu degli Sforza, accanto al Castello Sforzesco, ingrandito via via durante il loro Ducato sino a diventare un’estensione dalle misure notevoli, più che un parco in realtà era un bosco con querce e castagneti.
A seguito della caduta della dinastia sforzesca e della successiva dominazione spagnola, verrà abbandonato; successivamente utilizzato quale piazza d’armi.
Dopo l’unità d’Italia a Milano si iniziò la costruzione di nuovi quartieri, sino ad arrivare al primo Piano Regolatore (redatto dall’ingegner Cesare Beruto, appunto il “Piano Beruto”). Il progetto relativo alla destinazione del parco verrà più volte modificato sino alla identificazione dell’intera area quale Giardino Pubblico.
Il parco, denominato “Parco Sempione”, vedrà l’inizio dei lavori nel 1888.
Il progetto dell’architetto Emilio Alemagna prevedeva l’area verde secondo il modello dei parchi all’inglese, viali percorribili da carrozze, un laghetto, un belvedere (dove attualmente sorge la Biblioteca del Parco).
Sarà consegnato ai milanesi nel 1894.
All’interno del Parco Sempione da ricordare la Torre Branca, progettata da Giò Ponti nel 1933 e ristrutturata nel 1972 dai proprietari dell’omonima distilleria “Fratelli Branca”.
Bernardino Branca è l’uomo che rappresenta la terza generazione di imprenditori del mercato liquoristico, con uno storico laboratorio in porta Nuova, dove il nonno nel 1845 aveva creato la ricetta a base di erbe officinali che diventerà l’amaro Fernet Branca.
Nel mese di gennaio 1918 inizia la vicenda imprenditoriale di Bernardino, che avvia immediatamente i lavori per rendere più moderno lo stabilimento di via Resegone 2, che dall’inizio del secolo aveva sostituito il vecchio e troppo piccolo laboratori di Porta Nuova, e contemporaneamente si impegna per il miglioramento delle tecniche di lavorazione.
Al Fernet Branca – il capostipite – sotto la sua direzione si aggiungeranno altri prodotti: Tamarindo, Anisetta, Alchermes.
Soprattutto però la svolta imposta dalla sua lungimiranza e modernità di imprenditore, sarà la presenza della sua azienda sul mercato internazionale.
Un’impresa familiare che acquisisce sempre più ampie quote di mercato in Europa e in Sudamerica, grazie all’impulso di Bernardino che porta ad un ampliamento della gamma di prodotti.
La famiglia Branca sarà fra i maggiori finanziatori del Museo Teatrale della Scala e Bernardino Branca nel suo ruolo di consigliere comunale darà slancio a molte iniziative culturali milanesi.
L’imprenditore morirà nel 1957 ed è sepolto al Monumentale.
Da visitare sicuramente il Museo Branca che ha sede in Via Resegone 2, nel complesso industriale della Branca Distillerie. E’ Museo di una impresa ma anche testimonianza storica dalla seconda metà dell’Ottocento sino alla fine del Novecento. Un insieme raccontato dalle botti, dagli oggetti, dalle fotografie storiche, dai dipinti e dai bozzetti.
Senza dimenticare naturalmente, passeggiando al Parco Sempione per godere la primavera all’aria aperta, di vedere da vicino la Torre Branca, un’opera d’arte “in cui l’architettura moderna e la tecnica nuova trovano un punto di contatto”.
Giovanna Ferrante

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