“Bellagio, Gorgonzola, Inzago e altre località in passato erano, ma del resto lo sono ancora, luoghi di appuntamento per la stagione estiva. Voi vi allontanerete da Milano questa estate?” chiede Giovanni Berchet.
“Io sicuramente, a breve visto che ormai siamo in luglio – risponde Tommaso Grossi – e penso anche tu Carlo. Tua moglie ha una casa a Torricella sopra Carpesino vicino Erba, e ha uno zio prevosto all’isola di San Giulio sul lago d’Orta; hai solo l’imbarazzo della scelta”.
“Quest’anno vedremo come andrà, questo mese dovrebbe nascere il bambino, quindi è tutto incerto. Comunque io non capirò mai la voglia di andar via dalla città, le vacanze, gli spostamenti, i viaggi. Si sta così comodi a casa propria, a passeggiare nelle strade conosciute. Che cosa manca? Nulla. Sapete qual è per me la vera vacanza? Stare a casa propria, alzarsi con comodo, gironzolare per casa così, senza fare nulla, poi far toeletta, e poi ancora non aver da far nulla. Un buon pranzetto, un po’ di riposo nella camera da letto ben in penombra perché si mantenga fresca, e poi raggiungere un giardino verde in città con un buon libro da leggere oppure con il quadernetto per fissar pensieri in rima, per fustigar qualcuno e di qualcun altro raccontar la sorte; insomma pensieri liberi che se ne vanno dove ne hanno voglia e magari ne esce qualcosa di buono.
Gli spostamenti? I bauli da preparare, la confusione, e poi andare, e poi forzati a far visita a questo e a quello, e poi sottoporsi a ciò che si deve assolutamente fare, perché viaggiare vuol dire vedere e vedere vuol dire un monumento qua un monumento là.
No, cari miei, non ci sto, rimango a fare il milanese a Milano padrone di me”.
“Carlo Porta l’iniziatore del Gran Tour! Se tutti avessero avuto il tuo carattere, caro Carlo, dal 1400 sino ad oggi nessuno avrebbe coltivato il sogno del viaggio della vita, quel percorso che portava e conduce ancora i viaggiatori che arrivavano d’Oltralpe a visitare l’Italia e l’Europa addirittura. E ti voglio ricordare che molti fra loro ebbero, nei diversi secoli, parole d’elogio per la nostra città definita “nobile e spaziosa, bella per l’eleganza dei palazzi d’abitazione, culturalmente solerte, dotata di uno spiccato senso ospitale”, e via dicendo. Almeno per questo devi essere loro grato, per non aver preferito la loro camera tranquilla e l’ameno gironzolare per casa senza far nulla”.
(Brano tratto dal libro di Giovanna Ferrante El Risott del Carlo Porta)