LA BELLA BOLOGNINA
E’ la sera di Carnevale del 1862.
Per la presenza del Principe Umberto, un ballo sontuoso è organizzato in Prefettura, al quale parteciperà tutta l’aristocrazia e la nobiltà milanese.
Quando già la festa è al culmine, arriva Eugenia, la Bella Bolognina.
Il Conte Gian Giacomo Attendolo Bolognini e la contessa Eugenia Vimercati si sposano il 22 aprile 1830.
La coppia prende dimora in una palazzina di via Vivaio e dividono il loro tempo fra questa e la possente rocca a Sant’Angelo Lodigiano proprietà degli Attendolo Bolognini, che secoli prima che fu “favorita dimora” di Regina della Scala, consorte di Bernabò Visconti.
L’anno successivo alle nozze nasce una bambina, Clotilde, che verrà battezzata nella Parrocchia di S. Babila.
La vita scorre tranquilla ma troppo monotona per la Contessa Eugenia accanto al marito troppo ordinato, troppo tranquillo, insomma noioso, la loro storia coniugale è sempre più fredda.
Ed ecco apparire il Principe di Porcia. È un bell’uomo, ricchissimo, appartiene ad una antica famiglia friulana e fa parte della Contea principesca della Carinzia. Ha un palazzo a Milano e una sontuosissima villa a Monza.
Fra Eugenia e il Principe inizia una appassionata relazione in modo così sfacciato che il Conte Attendolo Bolognini scaccia di casa la moglie e si arriva alla causa di separazione “di letto e di sentenza”. Il 12 febbraio 1837 Eugenia dà alla luce una bambina, che verrà battezzata con lo stesso nome della madre e per legge “Eugenia illegittima perché figlia del Principe Porcia, agli occhi del mondo passa come figlia dei legittimi coniugi Conte Gian Giacomo Attendolo Bolognini e Donna Eugenia Vimercati”.
Madre e figlia vivranno in una casa acquistata dal Principe Porcia in via dei Cappuccini. E il Principe sottoscrive per la piccola una somma di 46.000 lire oltre ad un versamento che riceverà al suo 20° compleanno di una cifra molto importante, ben 168.000 lire.
Eugenia cresce molto bella, educata nei collegi più esclusivi.
Ha una personalità vivace, entusiasta della vita, affascinata dalle storie d’amore sogna una relazione appassionata.
Non tarderà a viverla con Giulio Litta Visconti Arese, con il quale si sposerà, la cerimonia nuziale a Cernobbio “Mai visto tanto splendore e tanta pompa”
Racconterà Carlo Porta “I Litta Arese sono ricchi sfondati di milioni, pieni fino agli occhi di titoli e onori, nobili di nobiltà”.
Però tutto questo non basta alla “Bella Bolognina” di cui di parla e molto nei salotti pettegoli. Alcuni amanti rallegrano il suo quotidiano, si dice che già durante il viaggio di nozze abbia folgorato l’Imperatore Napoleone III.
Ed ecco apparire sulla scena il Principe Umberto. Inviato a Milano dal Re per rinsaldare i rapporti con la città e la regione.
E’ la sera di Carnevale del 1862.
Per la presenza del Principe un ballo sontuoso è organizzato in Prefettura, al quale parteciperà tutta l’aristocrazia e la nobiltà milanese.
Quando già la festa è al culmine arriva Eugenia, la Bella Bolognina.
Indossa un abito con una profonda scollatura, sul capo una cuffietta luccicante che pare una stella cometa, ed è seduta su una slitta bianca e oro, imbottita di raso e trascinata da un cigno dorato.
Per tutta la durata del ballo, sino all’alba, Eugenia civetta con lui, lo seduce, lo avvince, Umberto ne è folgorato.
Dopo quello straordinario carnevale, il Principe la ricoprirà di gioielli, farà per lei anche debiti con il fratello Amedeo Duca d’Aosta.
Eugenia si stabilirà nella villa di Vedano adiacente alla villa di Monza residenza ufficiale di Umberto e fra i parchi delle due ville ci sarà il loro “villino d’amore”.
Giovanna Ferrante