Seconda metà del 1800.
Com’era il Borgo di Gorla, che verrà poi annesso al Comune di Milano nel 1923?
Caratterizzato dalla presenza del Naviglio Martesana, con le sue rive ornate da ville, e accanto a queste deliziosi angoli verdeggianti e viali per il passeggio.
Senza dimenticare le osterie, che per i milanesi d’allora significava lasciare la città per godersi una gita e un buon pranzo all’insegna dei piatti della tradizione.
Quelle antiche osterie richiamano alla memoria la presenza del Barbapedana, cantastorie e suonatore ambulante che appunto si poteva trovare nello osterie in città e fuori porta.
Il suo nome Enrico Molaschi, nato a Milano nel 1823, il più famoso fra gli artisti di strada, acclamato anche da Arrigo Boito.
Ma torniamo a Gorla, suggestiva oasi di campagna vicina al centro di Milano che restituisce, fra scorci suggestivi e spazi verdi, la nostra città d’un tempo lontano.
È agosto, siamo in vacanza, magari restiamo ancora qualche giorno a casa prima di partire per il mare o la montagna.
Regaliamoci la scoperta di Gorla, con il ponte Vecchio sulla Martesana, il Monastero delle Clarisse, il Tempio della Notte e il Tempio dell’Innocenza, esempi dello Stile Liberty nel parco di Villa Finzi.
Giovanna Ferrante
Credit Photo: https://www.milanopocket.it/borgo-gorla-milano/