La casa dove abitano i suoi genitori (sua madre lavora in filanda e suo padre è un tagliapietre) è lungo la strada che conduce al Sacro Monte sopra Varese, in quel di Robarello di Sant’Ambrogio Olona; e in quella casa Giuseppe nasce il 1 marzo 1867.
Inizia le scuole a Varese e già alle elementari dimostra una vivace intelligenza, al punto che gli insegnati consigliano ai genitori di fargli proseguire gli studi.
Un impegno pesante per le condizioni della famiglia, ma che viene sostenuto anche dopo l’improvvisa morte del padre, quando il ragazzino ha solo 13 anni; sua madre infatti lo iscrive al Collegio fondato da Don Bosco a Valdocco (rione di Torino) e successivamente al Liceo classico di Monza.
Ma Giuseppe sente forte la vocazione al sacerdozio e terminato il liceo, dopo aver affrontato l’altro dolorosissimo lutto per la morte della madre, a 18 anni fa il suo ingresso al Seminario teologico di Corso Venezia a Milano; studi interrotti obbligatoriamente per 2 anni per il servizio militare di leva come addetto alla sanità.
Ed è allora che scopre di avere il “carisma della guarigione”, che caratterizzerà la sua intera esistenza.
11 giugno 1892 – Duomo di Milano.
Giuseppe Gervasini viene ordinato sacerdote e il giorno successivo celebra la sua prima Messa nella chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio Olona.
Fin da subito la sua missione sacerdotale viene considerata “originale e scomoda”.
Numerosi i trasferimenti come coadiutore in diverse parrocchie del territorio della Diocesi ambrosiana. Infine cappellano della Cappellania dei conti Greppi, in quel di Retenate, un piccolissimo paese a una quindicina di chilometri da Milano.
E qui inizia la sua autentica missione: El Pret de Ratanà (Retenate in dialetto) sacerdote non solo dell’anima ma anche del corpo e della mente.
I fedeli parlano con emozione e gratitudine delle sue capacità di guarire ogni male, la sua fama si estende, mentre per il suo compito sacerdotale viene spostato continuamente in diverse parrocchie; sino al 1902 quando viene sospeso a divinis dall’arcivescovo Card. Ferrari (sospensione poi revocata) a causa della sua attività “di guaritore e taumaturgo” inaccettabile visto che il suo unico impegno deve essere la missione sacerdotale.
Giovanna Ferrante